E’ scomparso questa mattina a Genova, all’età di 84 anni, il popolare Beppe Barnao, decano dei giornalisti velici italiani. Per anni cantore delle gesta di atleti olimpici e di Coppa America da atleta aveva vinto il titolo europeo nella classe Flying Dutchman.
Se n’è andato oggi, lasciando un grande vuoto in tutti noi. All’età di 84 anni Beppe Barnao è partito per la sua ultima regata, quella più impegnativa della sua lunga, lunghissima carriera di uomo di mare.
Penna pungente, spiritosa, speso dissacrante, Beppe era l’amico di tutti, perché nessuno poteva fare a meno di volergli bene.
Era un personaggio unico, talvolta burbero ma affascinante, competente come pochi, un’autentica memoria storica di questo sport che tanto amava e che per lui non aveva segreti di sorta.
Ma Beppe Barnao, prima che apprezzato cronista, era stato anche un eccellente atleta; insieme con Vittorio Porta, priaruggino verace come lui, aveva tra l’altro conquistato il successo nel primo campionato europeo della Classe Flying Dutchman disputato nel 1955 a Muiden, in Olanda.
Poi, una volta appesa la scotta al chiodo, aveva scelto la via del giornalismo raccontando sulle pagine della Gazzetta dello Sport e del Secolo XIX le grandi (ma anche le piccole) imprese della vela nel mondo, passando da innumerevoli edizioni dei Giochi Olimpici seguiti come reporter alle affascinanti avventure dei protagonisti dell’America’s Cup, una manifestazione che anche grazie a lui salì alla ribalta popolare nel nostro paese in occasione dell’esordio di Azzurra nel 1983 a Newport.
*Fonte Fiv
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