Questa volta per Juan Cabrillo e la sua Oregon l'incarico arriva da Oriente, e più precisamente da un consorzio di armatori giapponesi, preoccupati da un'ondata di pirateria che sta dilagando nel mar del Giappone. A essere presi di mira non sono, come accade di solito, piccole navi e yacht turistici, ma enormi mercantili, che «spariscono» letteralmente insieme al carico e all'equipaggio. Pirati che hanno unito le forze? Una nuova centrale di terrorismo internazionale che ha trovato un modo di finanziarsi?
Basta solo l'ipotesi di questo collegamento per spingere Cabrillo, che vive sul mare e per il mare, ad accettare la missione e a cominciare le indagini. Ma quando insieme al suo equipaggio di uomini e donne superaddestrati e pronti a tutto si confronta direttamente con il nemico, scopre che la posta in gioco è molto, molto più alta e che a muovere le fila di tutto sono figure davvero insospettabili...
IL BRANO:
"«Avanti», disse Cabrillo, sentendo bussare alla porta della cabina.
La Oregon si trovava al sicuro oltre la portata dei caccia nordcoreani, tutti tranne i più potenti e, stando alle con conversazioni intercettate, pareva improbabile che riuscissero a decollare prima che la nave uscisse dal loro raggio d'azione. Si era concesso un'ora nella Jacuzzi di rame nel bagno privato della cabina e adesso stava finendo di vestirsi. Non amava i formalismi e a bordo indossava pantaloni di cotone e camicia col collo slacciato.
A differenza del suo alter-ego colonnello Hourani, e a dispetto delle origini ispaniche, Juan Cabrillo aveva occhi azzurri e capelli biondi, resi quasi bianchi dagli anni passai in gioventù tra le onde della California. Anche i lineamenti sembravano più anglosassoni che latini, con un naso aristocratico e la bocca perennemente incurvata in un sorriso, come per una battuta nota a lui solo. Ma c'era in lui una certa durezza, frutto di anni e anni di rischi. Per quanto riuscisse a mascherarla bene, le persone che lo incontravano per la prima volta non mancavano mai di notarla. Era qualcosa di indefinibile che ispirava immediato rispetto."
GLI AUTORI:
Clive Cussler è nato nel 1931 ad Alhambra, in California, da madre americana e padre tedesco. Interrotti gli studi al Pasadena City College, si è arruolato nell'Aviazione, partecipando alla guerra di Corea. Negli anni ‘60 ha lavorato nella pubblicità, dapprima come copywriter e in seguito come direttore creativo di una delle più importanti agenzie degli Stati Uniti. Ha esordito nella narrativa nel 1973 con Enigma, che racconta la prima straordinaria avventura di Dirk Pitt, l'eroe che ha conquistato i lettori d'avventura di tutto il mondo.
Nel 1978 ha fondato la National Underwater & Marine Agency (NUMA), un'associazione non-profit specializzata nella localizzazione, identificazione e recupero di relitti marini di importanza storica. In vent'anni di attività, che lo stesso Cussler ha raccontato in Cacciatori del mare, la sua squadra di ingegneri e sommozzatori ha portato a termine con successo oltre sessanta operazioni (la più famosa delle quali è il recupero del sottomarino confederato «Hunley»). La sua seconda passione, dopo l'avventura, sono le automobili d'epoca, di cui possiede una vasta e assai famosa collezione, comprendente oltre ottanta pezzi.
Recentemente ha avviato una nuova serie di romanzi, i «NUMA Files», scritti in collaborazione con Paul Kemprecos, il primo dei quali è Il serpente dei Maya.
Sposato con Barbara Knight per 48 anni, Clive Cussler ha tre figli e due nipoti e divide il suo tempo tra le montagne del Colorado e i deserti dell'Arizona.
Jack Du Brul è autore di una delle serie di romanzi d'avventura più popolari degli ultimi dieci anni negli USA. Il suo sodalizio con Cussler come coautore degli «Oregon Files » è stato la realizzazione di un sogno per gli appassionati d'avventura americani.
I PREDATORI
Clive Cussler - Jack Du Brul
Traduzione di Annamaria Raffo e Carlo Centenaro
Avventura
Collana: La Gaja scienza
Pagine: 414
Prezzo: € 18.60
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