Ogni anno arrivano al Circolo Vela Arco addirittura con due container di barche dall’Australia, paese natìo delle imbarcazioni skiff 18 piedi australiani che nella baia di Sydney hanno il proprio habitat naturale, e trascorrono sul Garda Trentino una settimana di regate, vacanza, divertimento, in un territorio che evidentemente ha condizioni simili a quelle della baia di Sydney con vento medio-forte e onda corta. Stiamo parlando degli equipaggi che la settimana scorsa - dall’1 a domenica 7 luglio - hanno partecipato al Campionato Europeo Open 18 piedi organizzato dal Circolo Vela Arco e che, insieme ad altre imbarcazioni provenienti da Ungheria, Gran Bretagna, Danimarca, Germania, hanno dato una volta di più spettacolo con queste imbarcazioni “terrazzate”, che già con vento medio sembrano proiettili a vela, che schizzano sull’acqua. Al Circolo Vela Arco dunque si è passati dalle regate degli Open Skiff singoli giovanili FIV disputate 15 giorni fa con ragazzini dai 12 ai 17 anni, ai 18 piedi australiani, veri capostipiti delle imbarcazioni acrobatiche “skiff”, diventate olimpiche con la classe 49er scelta come doppio a 5 cerchi dal 2000. E non poteva che essere tutto australiano il podio assoluto dopo le 12 regate disputate, con l’equipaggio ungherese timonato da Miklos Ujhelyi, che è riuscito ad infilarsi tra gli espertissimi “down-under” finendo quarto assoluto e primo della classifica europea e per la terza volta vincitore del titolo continentale. Le prime tre posizioni sono state abbastanza combattute con vincitrice l’imbarcazione Asko con James Dorron al timone, seguita a 4 punti dall’altro australiano Sean languan su Noakes; terzo ad ulteriori 4 punti Jordan Girdis su "The Kitchen maker-Ceaserstone”. Per quanto riguarda gli equipaggi europei secondo posto (sesto assoluto) del tedesco Bayern, con a bordo l’allenatore della squadra 29er del Circolo Vela Arco Lorenzo Bianchini. Terzo del britannico Steve Mclean.
L’appuntamento con questo Europeo skiff 18 piedi Open molto australiano (quasi la metà degli equipaggi al via) è sempre molto atteso perchè le imbarcazioni sono tecnologicamente avanzate e a dir poco ad alto tasso adrenalinico: e proprio in un evento caratterizzato da innovazione e tecnologia, nelle partenze si è proseguito a sperimentare una versione aggiornata di boa robotica elettrica, comandata nella posizione GPS direttamente dal Comitato di regata (in questa occasione Alessandra Pompili, Antonio Micillo, Paolo Ceschini, Eros Angeli), che ha iniziato a prendere confidenza con la App che gestisce il punto preciso in cui la boa deve stare o deve essere spostata. Un sistema che, considerata la profondità del lago che in alcuni punti è anche 2-300 metri- risolverebbe diversi problemi e di varia natura, oltre a garantire una linea di partenza sempre perfetta e un percorso di regata sempre rispondente alla direzione esatta del vento. L’intento è quello di dotare tutti i circoli del Garda Trentino di queste tecnologiche boe per offrire massima innovazione alle regate internazionali organizzate nel paradiso della vela e del windsurf quale è l’Alto Garda, con un occhio di riguardo all'ambiente: in concerto con tutti i circoli del territorio con Fraglia Vela Riva, Lega Navale Italiana - Sezione Di Riva Del Garda, Circolo Surf Torbole, Circolo Vela Torbole e naturalmente Circolo Vela Arco e con il fondamentale intervento della Provincia autonoma di Trento - la realizzazione di questo ambizioso progetto, farebbe del Garda Trentino la località velica con il maggior numero di regate al mondo gestite con boe robotiche, usate almeno inizialmente nei punti più strategici del percorso.
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