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33MA AMERICA'S CUP

America's Cup: il punto di Cino Ricci

america cup il punto di cino ricci
Cino Ricci

Vela, America's Cup - Grande sdegno ha suscitato un nuovo ricorso di Oracle alla Corte Suprema di NY sulla nazionalità delle vele di Alinghi. Sdegno che mi sembra fuori posto a meno che non si rifletta sull'ignoranza della gente oltre che le poche e partigiane spiegazioni delle riviste o quotidiani di settore e non. In questi giorni ho letto di tutto, dalle richieste di squlifiche dei protagonisti, allo sciopero degli spettatori alla chiusura di Valencia all'evento.
Devo ricordare che l'America'Cup è una Sfida fra Club che non è promossa da nessuna Federazione, nè nazionale nè tantomeno internazionale; questa sfida le cui regole sono state affidate alla Corte di NY prevede che un Club lanci la Sfida a chi la detiene che può accettarla. Sarà lo sfidante a stabilire la barca e il Difensore ne presenterà una simile. Il Difensore sceglierà il posto dove regatare.
Questo succintamente è il nocciolo del DoG, le regole depositate che riporto in calce. Negli anni molte cose sono cambiate e ed diventato usuale che se non vi sono litigi i due contendenti possono d'accordo cambiare qualche regola. E così dopo la seconda guerra mondiale gli sfidanti sono diventati più di uno e gli Americani hanno concesso che acquistassero presso di loro vele alberi e accessori vari. Attezione però: la Corte non è entrata nel merito solo perchè tutti erano daccordo.
Questo accordo si è rotto una prima volta nel 1988, quando i Neozelandesi hanno presentato una sfida DoG sorprendendo tutti con una barca di oltre 30 metri, battuta dal Cat di Dennis Conner dopo una lunga diatriba in Corte. Ed ora veniamo ai perchè di una situazione attuale così spigolosa. Quando Alinghi si è presentato alla Cup che poi avrebbe vinto,Bertarelli ed Ellison erano culo e camicia: il progetti di far diventare la Cup un vero e proprio Torneo itinerante come la Formula 1 era di tutti e due e dentro c'era anche il sig Coutts, grande artefice della vittoria Svizzera. Finita con il trionfo di Bertarelli, le promesse ( o i patti) sono stati stracciati, Coutts è stato messo a riposo e Ellison rappresentante degli sfidanti ha contribuito alla stesura delle regole per la Sfida di Valencia che credeva di poter vincere contro un Alinghi vedovo d Coutts (tenuto a terra forzatamente da Bertarelli). Ellison ha perso malamente e Bertarelli gli ha dato lo schiaffo finale inventando il rappresentante degli sfidanti per la 33esima Cup che avvalorasse le sue regole smaccatamente pro domo sua. Ellison e qualche altro sfidante (Onorato) hanno fatto una fiera opposizione poi sono iniziate le battaglie con richieste da ambo le parti di giudizi della Corte.
Il litigio si è acuito con l'entrata di Coutts in Oracle come CEO della sfida americana (e Coutts ne ha da far pagare a Bertarelli : una campagna di Coppa persa!). Di sentenza in sentenza si è arrivati al più grosso ostacolo per Alinghi; un ostacolo difficile da superare: il DoG è chiaramente scritto che la Barca (e di coseguenza tutti i suoi accessori vele comprese) deve essere della nazionalità del Club. Bertarelli ha dato risposte contraddittorie prima sostenendo che le vele erano di fabbricazione svizzera, poi che il progettista era svizzero..... . Vedremo cosa dirà la Corte ma una cosa è certa: lo scontro in mare si allontana.


16/01/2010 16:00:00 © riproduzione riservata






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