Un intenso piano di investimenti per Marinedi Group che nei prossimi tre anni intende investire 150 milioni di euro per estendere la sua presenza nel sistema portuale italiano. Leader nazionale nella gestione di porti turistici la società da 13 porti turistici fra Tirreno, Adriatico e Ionio che gestisce vuole arrivare a 25.
Il progetto di rafforzamento del Gruppo Marinedi viene spiegato dall’ingegner Renato Marconi, fondatore ed Amministratore Unico della società. Non prima di una riflessione sulle criticità legate all’emergenza creata dalla pandemia: “La portualità turistica, sin dal 2016, aveva manifestato una sensibile crescita sia in termini di fatturato che di numerosità della clientela con particolare riguardo per quella straniera. La pandemia è stata, ad oggi, una doccia gelata su prospettive finalmente rosee”.
Nei porti salva l’attività, ma chiusi alla clientela
Il lavoro nei porti gestiti dal Gruppo Marinedi ha subito uno stop come spiega l’ingegnere Renato Marconi: “Le nostre imprese non hanno subito la sospensione delle attività in quanto appartenenti alla filiera dei trasporti (Codice ATECO 52.22.09) ma l’impossibilità per i clienti di entrare nei marina, sia da terra che da mare, ha bloccato l’avvio della stagione che avviene tipicamente a partire dalla Pasqua”. Inevitabili le conseguenze negative: “Oggi nei marina si svolgono le abituali attività di sorveglianza e controllo degli ormeggi e le manutenzioni dell’infrastruttura. Altro non si può fare. Per tale ragione è iniziato quasi ovunque il ricorso alla cassa integrazione soprattutto per il personale d’ufficio”.
Gli scenari della fase II: cali dal 15 al 60%
Come affrontare la Fase 2 e quali sono le previsioni per la prossima stagione estiva? Questa la domanda a cui risponde il fondatore del Gruppo Marinedi: “Difficile fare pronostici non conoscendo tempi e modalità di questa seconda Fase. Nel nostro Gruppo abbiamo esaminato diversi scenari con riaperture parziali o totali a partire da giugno, luglio o agosto. L’incidenza ovviamente varia a seconda della tipologia di marina, sia esso più stanziale o più legato al solo transito di breve-medio periodo delle imbarcazioni”
Cambia l’intensità, ma ogni scenario contempla perdite rispetto ai fatturati dello scorso anno. L’ingegnere fa una stima: “Un calo del 10-15% in caso di riapertura al 1 giugno per i marina stanziali, al 60-70% in caso di riapertura dei flussi turistici al 1 settembre per i marina più dedicati al transito di medio- breve periodo. Visto che tradizionalmente ormai per la nautica da diporto i margini di profitto sono abbastanza risicati si può ben immaginare che la prospettiva per il 2020 è decisamente negativa”.
Il 2020 è molto critico, ma il futuro della nautica? “La situazione per l’intera filiera si dibatte fra una prospettiva moderatamente negativa ed una addirittura drammatica. Da questo punto di vista sarà fondamentale l’ausilio che potrà dare lo Stato alle nostre imprese e non solo con la concessione di crediti che, al momento e con queste prospettive, nessuno sarà mai in grado di restituire”.
Al Governo: “Permettere la libera pratica nautica dei diportisti”
Servono interventi più sostanziali per l’Amministratore del Gruppo: “Secondo noi, e molti altri del settore, il Governo dovrà tenere conto nella Fase 2 delle peculiarità del diporto che garantisce un sostanziale isolamento in barca di piccoli nuclei di persone, a prevalenza familiare, proprio come accade oggi nelle abitazioni abituali. Ritengo che la pratica nautica debba essere pertanto completamente liberalizzata”.
Marconi: Proroga delle concessioni e annullamento pagamento 2020 e 2021
Marconi lancia un messaggio al Governo, funzionale: “Alla salvezza di un comparto, quello turistico balneare, che interessa non solo le marine ma migliaia di operatori balneari con una complessiva ricaduta su centinaia di migliaia di lavoratori annuali e stagionali oltreché su una miriade di artigiani e piccole imprese, la definitiva e chiara proroga delle concessioni demaniali per almeno gli anni – corrispondono a 13 - previsti nei recenti provvedimenti. Infine quale contributo economico dello Stato, diretto e visibile, l’annullamento del pagamento delle concessioni 2020 e 2021 con la parallela possibilità di pagare il 2019 nell’arco del triennio 2019-2021”.
Con lockdown prolungato in pericolo il 60% delle aziende
Senza un provvedimento statale una gran parte delle aziende sono a rischio: “Tale intervento complessivo salverà il settore e darà nuova linfa e speranza all’intera nazione garantendo vacanze e serenità a tutti i cittadini. Diversamente il tasso di default delle aziende supererà il 60% e la situazione produrrà danni economici incalcolabili”, conclude l’Amministratore del Gruppo Marinedi.
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