La notte scorsa, tutta la flotta ha passato la porta di uscita del Mediterrano, lo Stretto di Gibilterra, ed è entrata in Atlantico. Un passaggio veloce facilitato dalla brezza più fresca nella zona a ovest dello stretto, dove il canale fa aumentare di intensità il vento.
Al rilevamento di martedì alle ore15.00. Vestas 11th Hour Racing occupava ancora la prima posizione a poco più di 813 miglia dal traguardo di Lisbona, con gli spagnoli di MAPFRE in seconda a meno di 20 miglia alle loro spalle e team AkzoNobel , distanziato di circa 22 miglia. Sun Hung Kai/Scallywag guidato dall’australiano David Witt si mantiene al quarto posto, seguito di poco da Dongfeng Race Team con Charles Caudrelier, da Turn the Tide on Plastic di Dee Caffari e da Team Brunel di Bouwe Bekking in settima piazza.
Le oltre 32 miglia che separano il leader dall’ultima barca, potrebbero sembrare un margine sicuro ma in realtà nelle prossime ore si potrebbe assistere a un ricompattamento della flotta che giungerà un’area di altra pressione e venti leggeri, che interesseranno prima i battistrada. E infatti, la velocità della barca americana al rilevamento del primo pomeriggio era inferiore ai due nodi.
Una situazione confermata da Dee Caffari, unica skipper donna di questa edizione della Volvo Ocean Race in un blog inviato da Turn the Tide on Plastic. “Non succede tutti i giorni di avere una così bella uscita dal Mediterraneo. La notte è stata buia, difficile trovare dei punti di riferimento. E’ stata una navigazione bagnata, veloce e con un sacco di strambate per restare nel vento più fresco. Si riposa poco, e abbiamo davanti a noi una zona di alta pressione orribile, quindi approfittiamo del momento. Mi aspetto una possibile ripartenza quando entreremo nell’aria di vento leggero.”
Durante le ore notturne le barche hanno navigato molto forte, con la massima punta di velocità di 31 nodi, fatta registrare a bordo di Turn the Tide on Plastic, su cui naviga anche l’italiana Francesca Clapcich. Il picco dell’intensità del vento si è invece registrato su MAPFRE, con 36 nodi, mentre quelli di Vestas 11th Hour Racing e MAPFRE sono stati gli equipaggi che hanno fatto il maggior numero di manovre, con decine di strambate ciascuno.
Momenti di tensione si sono vissuti invece a bordo di AkzoNobel, che ha trovato un oggetto galleggiante non identificato sulla sua rotta, al traverso della costa africana. “Abbiamo colpito qualcosa, un impatto abbastanza forte, dato che camminavamo a più di 22 nodi.” Ha spiegato lo skipper olandese Simeon Tienpont. “Poi abbiamo trovato della plastica incastrata nel timone e qualcosa che provocava delle vibrazioni alla chiglia, ma siamo riusciti a liberarcene. Non ci sono state vie d’acqua, il timone c’è ancora. Meno male!”
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