La perturbazione atlantica che, come annunciato ieri, è giunta sul nostro territorio e che sta interessando inizialmente le regioni del nord, si estenderà poi anche al centro-sud, coinvolgendo quasi tutta Italia e portando anche una intensificazione dei venti.
Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le Regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso, quindi, un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quello diffuso ieri per precipitazioni su Liguria, Piemonte, Sardegna, Lazio, Veneto e Friuli Venezia Giulia. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino di criticità consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it).
In particolare, l’avviso meteo prevede dal tardo pomeriggio di oggi, domenica 30 novembre, precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale con frequente attività elettrica e forti raffiche di vento, inizialmente su Lombardia, Toscana, Umbria, sui settori occidentali di Abruzzo e Molise, poi anche su Campania, Sicilia e Puglia.
Sono, inoltre, previsti venti di burrasca dai quadranti meridionali, con rinforzi di burrasca forte, che interesseranno soprattutto le zone costiere di Toscana, Lazio, Campania, Sardegna, Sicilia, e poi anche Puglia, mentre venti nord orientali colpiranno il Friuli Venezia Giulia.
Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per domani criticità rossa per rischio idrogeologico sul ponente ligure. Criticità arancione, per rischio idraulico, è indicata sulla pianura occidentale lombarda, in Piemonte sulle colline, sulle pianure cuneese e torinese e sulla valle del Tanaro e in Veneto sulle zone dell’alto Brenta-Bacchiglione-Alpone; criticità sempre arancione, ma per rischio idrogeologico, sulla restante parte della Liguria, su diverse zone della Lombardia settentrionale, sulle zone venete del Piave pedemontano, su tutto il Friuli Venezia Giulia, su gran parte della Toscana, sulle zone tirreniche di Lazio e Campania e sull’Alto Volturno-Medio Sangro in Molise.
Infine, è stata valutata una criticità gialla per le restanti zone del Piemonte, per la Valtellina e l’Oltrepò pavese in Lombardia, buona parte del Veneto e l’intera Provincia Autonoma di Trento, per l’Emilia occidentale, tutta l’Umbria, le restanti parti di Lazio, Campania e Molise, per l’Abruzzo occidentale, l’intera Basilicata, la Puglia meridionale e l’intera Sardegna.
È utile ricordare che le valutazioni di criticità idrogeologica (su tre livelli: rossa, arancione e gialla) possono includere una serie di danni sul territorio. In particolare, la criticità rossa indica la possibilità di: estese frane superficiali e colate rapide detritiche o di fango; possibili attivazione o riattivazione di fenomeni di instabilità dei versanti, anche profonde e di grandi dimensioni; possibile caduta massi. Ingenti ed estesi danni a edifici e centri abitati, infrastrutture, beni e servizi, sia prossimi sia distanti dai corsi d'acqua, o coinvolti da frane o da colate rapide. Grave pericolo per la pubblica incolumità.
Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile, insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione.
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