Questa la prima intervista rilasciata all'arrivo da Benoit Marie.
"Questa edizione è stata veramente dura. L’attesa alla partenza poteva essere davvero destabilizzante. Più si attendeva, più era difficile rimettersi mentalmente nello spirito della gara. Ho cercato di rimanere concentrato. Alla partenza da Sada, sapevamo che avremmo preso vento forte, e bisognava essere pronti subito. La discesa lungo la costa del Portogallo è stata davvero una terribile con un mare che poteva distruggere qualsiasi cosa. La prima notte ho notevolmente ridotto la tela per stare su una velocità media di dodici nodi che era più che sufficiente. Ho applicato tutte le regole del buon marinaio per evitare di dovermi fermare a Lanzarote per qualche riparazione. Questo però non ha significato non riportare danni: la mia randa si è rotta più volte alla terza mano e ho dovuto fare il sarto. Ho anche avuto un timone che si è danneggiato. Ho cercato di risolvere il problema con dei fissaggi che dovevo ritendere regolarmente. All’arrivo per tre giorni non sapevo nulla, la mia radio non si sentiva. Sapevo che stavo ben messo e che la mia barca era veloce queste andature. Ho soprattutto cercato fare delle traiettorie mie, di essere pulito alla barra, di non lasciare nulla di intentato. Non sapevo quale fosse la mia posizione, ma pensavo che, soprattutto, non dovevo rimpiangere nulla. La gara è stata magica. Ho fatto tre miglia di bolina all’uscita da Sada e tutto il resto l’ho fatto ad andature portanti”.
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