Dulcinea, una lancia Inglesina lunga 6,40 metri costruita in legno nel 1920 dal Cantiere Taroni del Lago di Como, ha compiuto un secolo di vita. L’importante traguardo è stato celebrato presso il Museo della Barca Lariana di Pianello del Lario al quale la barca, sempre appartenuta a una stessa famiglia, è stata donata e dove oggi fa bella mostra di sé. Per decenni questi scafi cosiddetti “da passeggio”, lunghi, stretti e leggeri, sono stati il simbolo di un certo modo di navigare sulle acque del Lario. Originari del Tamigi, sono arrivati sul Lago di Como nell’Ottocento al seguito di facoltosi villeggianti soprattutto inglesi, da cui il termine “Inglesine”, che avevano scelto l’Italia per trascorrere lunghi soggiorni.
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L’Inglesina Dulcinea ha compiuto 100 anni. Lo scorso 11 ottobre 2020 ha festeggiato la speciale ricorrenza in occasione di una cerimonia, a partecipazione limitata causa Coronavirus, presso il Museo della Barca Lariana di Pianello del Lario, nell’alto Lago di Como. La famiglia lombarda da sempre proprietaria della lancia, ha infatti deciso di donare a questo museo unico al mondo la barca che ha accompagnato la storia della propria famiglia e rappresentato un simbolo di come si navigava in passato sul lago. Le prime barche di questo genere vennero importate nell’Ottocento dai villeggianti inglesi che avevano scelto il Lago di Como come luogo di permanenza e vacanza. Da qui il termine “Inglesina”, che rimase anche quando i cantieri locali ne realizzarono nuove versioni opportunamente modificate per meglio adattarsi alle acque spesso agitate del bacino lacustre. Questi eleganti scafi da passeggio costruiti a clinker (detto anche “all’inglese”), ovvero con le tavole del fasciame di mogano sovrapposte e trattenute con chiodagione in rame, potevano navigare a remi, armare all’occorrenza un albero rimovibile sul quale issare una piccola vela portante o spostarsi con un motore fuoribordo.
Dulcinea è stata varata nel 1920 dal Cantiere Luigi Taroni di Carate Lario (poi diventato Carate Urio a partire dal 1927), sulla sponda occidentale del ramo del Lago di Como, una delle costole dell’omonimo cantiere fondato nel 1790 da Ferdinando Taroni e diventato uno dei più conosciuti e apprezzati cantieri di costruzione di piccole e raffinate barche da diporto. Le generazioni successive avrebbero poi dato vita a cantieri nautici con lo stesso nome anche a Stresa, sul Lago Maggiore, e sul Lago di Lugano. Durante la Prima Guerra Mondiale la Marina Militare si rivolse proprio a Taroni per la realizzazione dei primi MAS, tra cui quello di Gabriele D’Annunzio oggi conservato al Vittoriale di Salò. Tra i clienti i proprietari delle più importanti ville del Lago di Como, nobili rappresentanti di case regnanti e anche Giacomo Puccini, che commissionò una spingarda da caccia. Lo stesso Umberto di Savoia II non mancò di visitare personalmente il Museo di Carate.
Dulcinea fu commissionata da Isaia Volonté, saronnese di nascita e milanese di adozione, industriale del tessile appassionato di filatelia e numismatica, che tenne la barca a Villa Volonté, già Villa Casati – Mondolfo, costruzione neoclassica di Como affacciata sul lago, in zona Borgovico, tuttora esistente. Nel 1990 la barca venne donata da Virginia Volonté (la zia ‘Gim’), figlia di Isaia, al pronipote Alberto Villa, imprenditore con la passione delle barche in legno che aveva già fatto restaurare San Michele, un 5.50 Metri S.I. (Stazza Internazionale) del 1963. Per anni, a bordo di Dulcinea, Villa ha percorso ogni rotta del Lago di Como, visitato darsene, esplorato golfi e sostato in numerose località, dal Lago di Mezzola, sopra Gera Lario, fino a Lecco. Nel 2019 Villa, in ricordo dell’amata madre Giuseppina Volonté Villa, ha donato Dulcinea al Museo della Barca Lariana di Pianello del Lario, dove oggi fa bella mostra di sé nella sala accoglienza. Sempre nel 2019 ha anche assunto la carica di Vice Presidente della Fondazione Museo Barca Lariana presieduta da Ferdinando Zanoletti, figlio di GianAlberto Zanoletti, fondatore nel 1982 di quella che è stata già definita la più importante raccolta di imbarcazioni da diporto, sport e da lavoro a livello mondiale. Recentemente il museo ha ottenuto il patrocinio del Touring Club Italiano e del FAI, il Fondo Ambiente Italiano.
Due i restauri compiuti su Dulcinea nel corso della sua lunga storia. Il primo, eseguito nell’inverno del 1990 dal Cantiere Leopoldo Colombo di Griante (CO), ha comportato, tra l’altro, la sostituzione della chiglia, di tre assi del fasciame dell’opera viva, la ricostruzione della pontatura di prua in listelli di mogano e abete e del pagliolato. In assenza del motore originale, dopo accurata ricerca, si è optato per un motore nuovo della British Seagull, modello Kingfisher, uno degli ultimi in produzione. Tante attenzioni gli sono valse il miglior punteggio ASDEC (Associazione Scafi d’Epoca e Classici) in occasione del Primo Raduno per Motoscafi d’Epoca di Villa d’Este di Cernobbio (CO) e l’apprezzamento della stampa estera, soprattutto inglese e americana. Il secondo e più definitivo intervento di restauro è avvenuto nel 1995 a cura del Cantiere Erio Matteri di Lezzeno (CO). Oltre a sostituire tutte le ordinate sono state riportate tutte le colorazioni come in originale, ripristinando la funzionalità del tendalino e del timoncino a murata originale, che costituisce uno degli elementi più caratteristici della barca e una delle ‘firme’ del cantiere Taroni. Rinnovata anche la stoffa originale a strisce bianche e blu della cuscineria in crine, ricavata da una pezza di riserva che Isaia Volontè aveva a suo tempo fatto preparare in caso di necessità.
DULCINEA – LA SCHEDA TECNICA
Anno varo / Year launch:
1920
Cantiere / Shipyard:
Luigi Taroni (Carate Lario – Como - ITALY)
Progetto / Naval Architect:
Luigi Taroni
Materiale / Material:
Legno / Wood
Lunghezza f.t. / LOA:
6,40 mt.
Larghezza / Beam:
1,30 mt.
Pescaggio / Draft:
0,30 mt.
Dislocamento / Displacement:
700 kg.
Motorizzazione / Engine:
British Seagull mod. Kingfisher 5 hp
Serbatoio benzina / Fuel:
20 lt
Velocità max a motore / Max speed:
10 knot
PH. Paolo Maccione
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