Con la firma sul decreto dello scorso 25 marzo, è stato approvato l’aggiornamento definitivo del “Programma di opere marittime per il triennio 2008-2010”. Il decreto ministeriale prevede un insieme di investimenti per complessivi 255 milioni di euro, la cui copertura è assicurata dalle risorse provenienti dallo stanziamento ordinario della Direzione generale per le infrastrutture ferroviarie, portuali e aeroportuali del Ministero delle Infrastrutture.
In particolare, per la realizzazione di opere infrastrutturali sono stanziati 137 milioni di euro, dei quali 49 costituiscono l’elenco annuale 2008. Per le opere di manutenzione straordinaria sono previsti 63,34 milioni, dei quali 17,835 coprono le previsioni di investimento per l’anno in corso.
I restanti 54,677 milioni sono destinati agli accantonamenti (contenziosi, imprevisti, interventi inferiori a 100.000 euro, studi, indagini e progetti), con uno stanziamento per il 2008 di 20 milioni.
Gli interventi previsti dal piano, tutti già individuati, sono della più varia natura. Si va da lavori di allungamento e rafforzamento dei moli a interventi sulle scogliere, da ristrutturazioni e nuove costruzioni per alloggi, edifici di servizio per Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza e altri corpi, da manutenzioni straordinarie per gli escavi e dragaggi ai sistemi antincendio, da interventi sui fari al completamento di altre opere portuali, dalla riparazione dei danni provocati da eventi naturali alla costruzione di opere a protezione delle zone abitate.
Interventi di varia natura, si diceva, ma che possono essere ricondotti a un disegno complessivo dalle finalità ben definite: aumentare l’efficienza dei nostri porti e di tutte le strutture che devono fornire servizi a chi dei porti si serve, migliorare la sicurezza, adeguare le strutture a un settore per il quale gli indicatori si mostrano in continua crescita.
Ovviamente il decreto del mese scorso è solamente l’ultimo, in ordine di tempo, tra gli interventi portati avanti da questo Governo a favore della portualità.
Soltanto pochi giorni prima, tanto per fare un esempio, è stato portato all’approvazione della conferenza Stato-Regioni il provvedimento attuativo della norma in materia di extragettito dei porti prevista dalla Finanziaria 2008. Nonostante la caduta del Governo, infatti, il Ministero delle Infrastrutture e le altre amministrazioni coinvolte hanno continuato a lavorare con responsabilità e impegno per dare attuazione a quella norma della Finanziaria che avevamo fortemente voluto.
Una norma che consente di reperire risorse aggiuntive per la realizzazione di infrastrutture fondamentali di collegamento, opere che consentiranno il completamento di molti nodi strategici della rete infrastrutturale italiana. Collegamenti interni ai porti sia stradali che ferroviari, opere che assicurino la connessione dei porti con le grandi reti di trasporto, opere di collegamento tra porti e interporti che permetteranno finalmente di trasformare la rete portuale italiana nelle porte di ingresso all’intero sistema trasportistico nazionale ed europeo.
A tutto questo va poi aggiunto quanto fatto nel corso dell’intero biennio di Governo, a cominciare dal Piano Infrastrutture messo a punto dal Ministero per il periodo 2008-2012, con importanti spazi alla portualità, ai trasporti via mare e alle cosiddette “Autostrade del mare”. È bene ricordare che anche la Finanziaria 2007 ha introdotto rilevanti novità in materia di autonomia finanziaria delle Autorità portuali, con il trasferimento alle stesse degli introiti della tassa erariale sulle merci sbarcate e di quella di ancoraggio.
Come si vede, quello che abbiamo avviato è un sistema integrato, che valorizza al meglio le enormi potenzialità delle infrastrutture portuali italiane. Un sistema la cui realizzazione ha bisogno del contributo di tutti gli attori coinvolti, amministrazioni centrali e locali, forze imprenditoriali e sindacali, istituzioni finanziarie. Un sistema sul quale occorre adesso continuare a lavorare. Se saremo chiamati nuovamente ad avere responsabilità di Governo, continueremo certamente lungo la strada tracciata.
* Ministro delle Infrastrutture
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