Con l'arresti di 4 cittadini eritrei, si è conclusa stamane l’operazione “CODICE M3”, con cui la Guardia Costiera ha sgominato una cellula romana dedita alla tratta di clandestini dalla Libia in Italia.
L’attività, coordinata dalla Procura della Repubblica – DDA – di Roma, è stata condotta dal Nucleo Speciale d’Intervento (NSI) presso il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto in Roma.
Questa cellula, operante nella Capitale, era parte di una organizzazione transnazionale che opera come una sorta di “tour operator”, con capacità imprenditoriale gestita a diversi livelli, stante la sua capillare distribuzione nel Corno d’Africa (Eritrea, Etiopia, Sudan), in Libia ma anche in Europa. Si è calcolato che tale organizzazione abbia una potenzialità di 1.000 migranti in due settimane.
L’attività investigativa è nata a seguito di segnalazioni effettuate, alla fine del mese di giugno u.s., al numero blu: 1530 per le emergenze in mare attestato presso la Centrale Operativa del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, da parte di parenti e conoscenti di migranti eritrei che chiedevano notizie sull’arrivo a Lampedusa dei propri cari.
A seguito di indagini eseguite dal nucleo investigativo “NSI” del Comando Generale, è emerso che i migranti, per mezzo dell’organizzazione criminale, sono convogliati dall’Eritrea, Etiopia o Sudan fino in Libia. Qui vengono concentrati e nascosti alle autorità, in strutture logistiche fatiscenti (capannoni, casali, etc.) denominate “MEZRHA”, in prossimità delle coste libiche, in attesa dell’imbarco per l’Italia, che avviene solo dopo il pagamento del corrispettivo ad opera di familiari e conoscenti già presenti in Europa.
A buon esito del pagamento, al migrante viene assegnato un codice per l’imbarco. Da qui il nome dell’operazione “CODICE M-3”, assegnato ad un cittadino eritreo in attesa di partire per l’Italia.
L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica DDA - di Roma, titolare del fascicolo Dr. Carlo LASPERANZA, ed ha consentito di monitorare l’intero operato della cellula, tra cui il trasferimento di denaro, sia in contanti che tramite pay-card, nonché il rinvenimento delle liste di migranti con a fianco l’importo corrisposto.
Un primo arresto, del capo cellula, è stato eseguito a Roma il 03.09.2014, mentre gli altri 3 componenti del gruppo sono stati assicurati alla giustizia ieri e individuati a Bologna, Roma e Marsala, quest’ultimo poi trasferito nel carcere di Palermo.
Nel corso degli arresti, si è proceduto altresì al contestuale sequestro di poste-pay, bancomat, libretti postali, conti correnti e denaro contante.
Le misure cautelari sono state eseguite dal NSI presso il Comando Generale del Corpo, con il fattivo contributo dei Nuclei di Polizia Giudiziaria delle Capitanerie di Porto di Roma, Palermo e Ravenna.
E’ stato accertato che, normalmente, l’intera migrazione ha un costo pro-capite di 4.500 euro di cui 3.000 euro per il trasferimento dal Corno d’Africa alla Libia, comprensivo del mantenimento nelle MEZHRA, e 1.500 euro per il trasferimento via mare in Italia.
In conclusione, l’attività della Guardia Costiera si esplica non solo nella diuturna opera di soccorso in mare in favore di decine di migliaia di migranti, ma estende il proprio contributo anche attraverso l’attività di investigazione e di polizia giudiziaria che, con operazioni come questa, producono indubbi benefici in termini di sottrazione di risorse alle organizzazioni criminali.
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