L'Albana, vitigno bianco simbolo della Romagna, sarà il protagonista indiscusso di Albana Dei, un weekend nel quale vecchi e nuovi stili si confronteranno. Saranno giudicati da un comitato di esperti e da una giuria popolare.
Venerdì 2 maggio, tra le 15 e le 19, una giuria di esperti di livello internazionale si riunirà ala Rocca Sforzesca di Dozza, sede dell’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna, per esaminare circa 60 Albana secchi, prodotti dalle aziende rappresentative dell'intera produzione della DOCG.
Tre le categorie per cui saranno premiati, per ognuna delle quali la giuria selezionerà tre vini: Albana all'antica, per i vini prodotti con tecniche enologiche più rustiche e frutto di macerazioni spinte; Albana moderna, per i vini prodotti con tecniche e metodologie moderne, destinati ai mercati internazionali e Albana del cuore, premio speciale per i vini che hanno particolarmente colpito i giudici, pur non rientrando nelle altre due categorie.
I nove vini indicati dalla giuria tecnica passeranno quindi al vaglio della giuria popolare domenica 4 maggio. Contemporaneamente sia alla Rocca di Dozza che in Piazza Carducci a Brisighella (Ravenna) dove verrà allestito un banco d'assaggio. Sarà quindi il verdetto popolare a stabilire il vino vincitore assoluto per ciascuna tipologia.
L'evento è organizzato nell'ambito di “Wines from the south of Europe – Mediterranean Wines”, programma europeo per la promozione dello “Stile Mediterraneo” nel consumo di vino. Il progetto, promosso dall'Enoteca Regionale dell'Emilia Romagna insieme a partner greci e bulgari, punta a diffondere un consumo più consapevole del vino anche attraverso l'accrescimento culturale del consumatore e l'avvicinamento a varietà autoctone e tipiche del territorio come appunto l'Albana di Romagna. La riscoperta della vera anima del vino, come si può seguire sui profili Wine soul attivati su Facebook, Twitter e Google+.
“Abbiamo la fortuna di portare il nome dell’Italia nel nostro brand, e vogliamo che ogni componente, ogni fibra, ogni finitura parli la lingua del nostro saper fare"
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