Sono state 24 ore intense per The Ocean Race, con la flotta che si è spinta a est a ritmo sostenuto, cercando di resistere ai forti venti di un sistema di bassa pressione delle latitudini meridionali.
Team Holcim PRB riesce a trarre il meglio dalle condizioni, ma la notizia del giorno riguarda GUYOT environnement - Team Europe che ha deciso di tornare indietro verso Città del Capo dopo aver subito quello che il team e i suoi tecnici definiscono un "cedimento del sandwich dello scafo", in sostanza un problema strutturale alla barca.
"Ero appena uscita dal turno di guardia e stavo per mettermi in cuccetta quando ho visto che sul lato opposto della barca c'era una borsa legata al pavimento che si muoveva", ha raccontato Annie Lush. "Non credo di averla mai vista muoversi in quel modo e quando sono andata a controllare ho sentito il rumore della delaminazione... Riuscivamo a sentirla e a vederla muoversi su e giù... Abbiamo parlato con gli architetti e non c'è modo di ripararlo a bordo, quindi dobbiamo tornare a Città del Capo".
GUYOT environnement aveva iniziato bene questa tappa, era in seconda posizione al momento della scoperta e della conseguente sospensione dalla regata della terza tappa.
"Non è una bella sensazione. Questa è una tappa importante e noi eravamo in una posizione solida. Ci stavamo godendo la regata. Ma ora non possiamo fare altro che cercare di rientrare nel modo più veloce e sicuro possibile e valutare cosa succederà. Torneremo. Vi faremo sapere appena possibile".
Città del Capo si trova a circa 600 miglia a nord-ovest dall'attuale posizione dell'equipaggio di GUYOT. Sembra possibile un arrivo nel fine settimana, ma la data potrebbe variare a seconda delle condizioni.
Nella serata di martedì, Team Malizia ha notato un'avaria al meccanismo di chiusura della vela di prua che ne ha provocato la caduta in acqua. L'equipaggio ha dovuto lavorare rapidamente per tagliarla ed evitare danni ai foil e alla chiglia.
Guardate il video dell'incidente su Team Malizia
"La nostra vela da poppa si è staccata dal gancio (hook sull'albero) ed è caduta in acqua", ha detto lo skipper Boris Herrmann. "Ora stiamo usando un'altra vela da poppa, ma questo problema ci è costato un'ora di lavoro e ci ha fatto scarrocciare, facendoci perdere forse almeno 20 miglia, oltre alla vela! Comunque, tutti stanno bene e hanno fatto un ottimo lavoro per risolvere il problema e, per quanto ne sappiamo, non ci sono stati altri danni".
Nel frattempo, sul campo, Kevin Escoffier e il suo Team Holcim PRB continuano a guidare la carica verso est.
Holcim PRB si trova ora a poco più di 100 miglia a est rispetto a 11th Hour Racing Team e Team Malizia, mentre tutti e tre cercano di mantenere il contatto con i venti più forti del sistema di bassa pressione che ruota inesorabilmente davanti a loro. Biotherm è leggermente più indietro.
Amory Ross, l'onboard reporter di 11th Hour Racing Team, ha spiegato bene come il suo team - e la flotta in realtà - abbia calcolato l'equazione rischio/ricompensa della navigazione verso i venti di burrasca e il mare grosso del sistema di bassa pressione nelle ultime 36 ore:
"Almeno per il momento, la nostra navigazione verso sud è finita. Abbiamo adottato la massima cautela nei confronti della bassa pressione che è passata a est e abbiamo trascorso la maggior parte delle ultime 36 ore strambando avanti e indietro nel corridoio di 'latitudini sicure' in cui le condizioni sembravano gestibili. Siamo andati a sud verso il centro della depressione finché i venti o lo stato del mare (o entrambi) non sono diventati un po' troppo impegnativi, e abbiamo strambato di nuovo verso nord. Ogni volta che le condizioni si sono fatte troppo leggere, abbiamo strambato e siamo tornati a sud e il gioco è ricominciato".
Basta dare un'occhiata al tracker a ritroso da lunedì sera per capire cosa intende.
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