Oggi (16 giugno) è la Giornata Mondiale delle tartarughe marine, animali che abitano i nostri mari, nidificano sulle nostre coste e sono protagonisti di importanti progetti del WWF rivolti alla loro conservazione e tutela. Le tartarughe marina sono anche una delle specie simbolo della campagna #GenerAzione Mare del WWF per la tutela del Mediterraneo.
La salvaguardia delle tartarughe marine, per l’Italia in particolare della specie Caretta caretta, però, è possibile solo grazie al lavoro di esperti e di volontari che, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia, si occupano di recupero, cura, monitoraggio e protezione di nidi.
I primi nidi della stagione 2021
Già ad oggi, in anticipo rispetto ai periodi usuali di inizio delle nidificazioni, i volontari e gli operatori del WWF hanno individuato i primi nidi sulle coste italiane. Sono quattro i nidi di tartaruga marina deposti in questo inizio stagione e seguiti dai volontari WWF: tre sulla stessa spiaggia, quella di Avola in provincia di Siracusa. Il primo è stato deposto il 25 maggio, gli altri due nei giorni scorsi. Proprio ai comuni di Avola e Noto è stato assegnato dal WWF il certificato di “Comune amico delle tartarughe”, per l’impegno alla sensibilizzazione di turisti e operatori balneari per la salvaguardia delle aree di deposizione. Secondo gli esperti del WWF, che in Sicilia sono supportati nelle attività di monitoraggio e tutela dei nidi dal Progetto Life Euroturtles, molto probabilmente i primi due nidi (praticamente allineati) sono della stessa “mamma tartaruga”. La terza deposizione, avvenuta nella notte tra il 14 e 15 giugno, sotto gli occhi di un testimone che ha visto l’animale risalire a fatica sulla battigia, probabilmente è opera di un’altra femmina. Il quarto nido è stato deposto in Calabria (costa jonica reggina), dove il WWF opera in collaborazione con il Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria (Progetto TartaMare). Le uova si schiuderanno a 50-60 giorni circa dalla deposizione: da quelle più vicine alle fonti di calore nasceranno femmine, da quelle deposte più in profondità, nasceranno tartarughe di sesso maschile.
Il tag satellitari e i droni per il monitoraggio
Le tartarughe, come i cetacei e gli squali, sono diventate di recente protagoniste di nuovi progetti di monitoraggio, che prevedono l’utilizzo di Tag satellitari. Il WWF, infatti, sta collaborando al progetto di ricerca SAT-CAL coordinato dai Dipartimenti di Biologia delle Università della Calabria e di Pisa, che tra gli altri obiettivi si propone di seguire gli spostamenti delle tartarughe marine grazie a rilevatori satellitari che vengono applicati alle tartarughe recuperate dai vari centri, tra cui quelli WWF di Policoro e Molfetta, in modo da studiarne le abitudini una volta liberate in mare. Il progetto, ancora in corso, sta dando ottimi risultati confermando, ad esempio, l'importanza del Golfo di Taranto come area di alimentazione per le giovani tartarughe.
Grazie al finanziamento ottenuto con il progetto Life Euroturtles in cui il WWF Italia è partner, dal 2017 lungo le coste siciliane e del Golfo di Taranto è possibile osservare dall’alto, mediante l’uso di droni, la presenza delle tracce di nidificazione di Caretta caretta. I droni permettono agli operatori di ridurre lo sforzo di monitoraggio, percorrendo più velocemente e senza sforzi fisici, i tratti di costa da controllare. Questi strumenti favoriscono, inoltre, l’accesso in aree altrimenti impenetrabili.
Il lavoro di tutela e conservazione delle tartarughe marine è rappresentato da una rete fondamentale di volontari che collabora con pescatori, marinerie, gestori di stabilimenti balneari, esperti, biologi, ricercatori,istituzioni, in varie fasi: dal recupero dell’animale in difficoltà alla tutela dei nidi e delle neonate.
Le minacce da sconfiggere
Ma sono ancora tante le minacce che mettono ogni giorno a rischio la vita delle tartarughe marine. Attività da pesca intensiva, impatto con natanti e l’inquinamento da plastica provocano la morte di questi animali. Oltre 150.000 tartarughe ogni anno vengono catturate accidentalmente da ami da pesca, lenze e reti nel Mediterraneo e oltre 40.000 muoiono ogni anno.
Adottando simbolicamente una tartaruga su wwf.it/adottaunatartaruga si potranno sostenere i Centri di Recupero WWF che ogni anno curano centinaia di individui in difficoltà.
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