Un’Autorità di Sistema portuale del Canale di Sicilia, che va da Trapani ad Augusta con sede ovviamente nel porto “core” di Augusta, è quindi un'autorità che - ferme restando le competenze e le professionalità espresse in primis dal Corpo delle Capitanerie di porto Guardia Costiera - sviluppi una razionalizzazione nella politica dell’accoglienza e ponga per la prima volta basi serie e concrete per flussi economici di ritorno.
Il progetto, del tutto innovativo, che mira a fare della Sicilia una vera e propria terra di mezzo sulle rotte dei flussi migratori, è stato lanciato oggi, in occasione dell’assemblea nazionale della Federezione agenti marittimi svoltasi a Trapani, dal presidente degli agenti siciliani Gaspare Panfalone. “Immaginare una rete portuale coordinata soprattutto tra i porti del sud della Sicilia e alcuni del nord Africa, con particolare riferimento ai porti tunisini e libici, in un’ottica di reale soluzione dei problemi drammatici riguardanti gli immigrati ed i migranti – ha affermato Panfalone – potrebbe fornire una prima risposta concreta, che traguardi anche a un coordinamento dei flussi futuri di merce da e per i nuovi centri di produzione che dovranno essere radicati dall’altra parte del Mediterraneo.
La Sicilia – ha sottolineato il presidente uscente di Federagenti, Michele Pappalardo - è diventata epicentro e terra di mezzo per affrontare problematiche complesse.
La Sicilia è una piattaforma naturale – ha affermato Panfalone – e ha quindi tutte le carte in regola per porre le basi a una soluzione di lungo periodo di un problema altrimenti non gestibile; in questo quadro si potrebbe anche pervenire a una razionalizzazione degli strumenti di governance portuale, con differenti specializzazioni merceologiche per l’Autorità di Sistema portuale settentrionale (Palermo) e quella orientale (Catania).
“Non parole – ha concluso, lanciando una proposta che è stata accolta in toto e fatta sua dalla Federazione nazionale agenti marittimi – ma fatti: dal 2000 al 2013, nel tentativo di raggiungere l’Europa, sono morti più di 23.000 migranti o inghiottiti dal Mediterraneo o vittime di freddo e stenti sugli itinerari via terra. 1600 all’anno. È ora di cambiare”.
Alle ore 8. 02’ 46’’ di oggi, venerdì 27 giugno, dopo circa 145 miglia percorse, il maxi 100’ ARCA SGR timonato dallo skipper triestino Furio Benussi con il Fast and Furio Sailing Team, ha tagliato per primo in tempo reale
Innovazione, performance ed efficienza rappresenteranno il nuovo progetto sportivo di Ferrari che con Hypersail molla gli ormeggi verso la vela oceanica. Un progetto che si presenta come una sfida tra tradizione a innovazione tecnologica
Tre prove portate a termine dalle due flotte con vento dai 7 ai 11 nodi. Le prime classifiche: subito i favoriti in evidenza, ma occhio alle sorprese
La cerimonia di apertura del Campionato Italiano Assoluto di Vela d’Altura Edison Next a Capo d’Orlando, in Sicilia. Regate dal 25 al 28 giugno: 33 barche in corsa per i titoli italiani
Il Vismara Momi 80 di AngeloMario Moratti e Nicola Minardi de Michetti ha tagliato il traguardo alle 17.15'45’, il Farr 52 Lucifero di Giordano Cardini e Nanni Lombardi alle 17.53’18’, e il 50’ K9 dell’armatore Gianluca Giurlani alle ore 19. 22’36’’
La prima fase di regate ha registrato numeri da record: 131 atleti iscritti nei WASZP, la partecipazione più alta di sempre alla Foiling Week per questa categoria, e 32 barche in acqua per la flotta Switch One Design, la più numerosa mai riunita in regata
Doppio podio della Liberi nel Vento che ha partecipato con tre equipaggi: Tommaso e Matteo Ferranti, Luna e Giovanni Di Biagio (nella foto), Claudia Benzoni e Daniele Malavolta
Presentati i risultati concreti raggiunti nell’ambito delle partnership trasformative per una pesca più sostenibile, per la salvaguardia degli oceani e per la tutela dei diritti umani lungo tutta la filiera produttiva.
Una sfida atlantica che vedrà Luca Rosetti navigare inizialmente in doppio con Matteo Sericano, per poi affrontare in solitaria il ritorno: una prima assoluta che segna l’esordio in oceano aperto del navigatore italiano e della sua barca
Dei circa 12 mila pescherecci presenti in Italia, i 2 mila cosiddetti a strascico durante le attività di pesca ogni anno raccolgono circa una tonnellata di rifiuti che non possono però depositare a terra, se non a proprie spese