Glenn Ashby a bordo di Horonuku ha battuto il record mondiale di velocità su terra di un mezzo a propulsione eolica raggiungendo la velocità di 222.4 km/h sulla superficie salata del lago Gairdner, nell'Australia Meridionale.
La velocità, raggiunta con un vento di 22 nodi, è stata mantenuta per oltre tre secondi, battendo così il record di 202,9 km/h del 2009 di Richard Jenkins e facendo di Horonuku il veicolo a propulsione eolica più veloce della storia.
Glenn Ashby ha dichiarato: “Il team e io siamo ovviamente entusiasti di aver spinto Horonuku a una velocità più elevata di chiunque altro prima d’ora, alimentati solo dal vento. Ma sappiamo che Horonuku può andare ancora più veloce con vento e condizioni migliori. Sicuramente abbiamo un motivo per festeggiare, ma questa non è la fine. Sappiamo di poter andare più veloci, quindi abbiamo in programma di farlo. Tutto questo è possibile perché ho una squadra di grande talento alle mie spalle. A partire da coloro hanno lavorato incessantemente ogni giorno al mio fianco, a coloro che sono stati determinanti ma non amano i riflettori, come Matteo de Nora, che sta fornendo supporto e guida in questo periodo intenso. Non c'è niente che abbia valore come lavorare con un team in grado di spingersi fino a qui”
Horonuku - che significa scivolare velocemente sulla terra in lingua Maori - è stato concettualizzato, progettato e costruito da Emirates Team New Zealand ed è un veicolo di 14 metri ad ala rigida, unico nel suo genere e senza motore. Il progetto ha preso forma dopo la vittoria della 36^ America’s Cup quando Grant Dalton – CEO di Emirates Team New Zealand - Glenn Ashby – membro chiave del team per oltre 10 anni – e il Team Principal Matteo de Nora insieme hanno voluto dare alto valore tecnologico ai progetti del team.
Grant Dalton: “L'obiettivo non è mai stato quello di battere il record, ma di spingerci oltre i limiti e raggiungere la massima velocità possibile. Quando nel 2003 con Matteo ponemmo le basi di Team New Zealand, concordammo che non si sarebbe trattato solo di progetto sportivo ma anche e soprattutto di un progetto volto a spingere i limiti della tecnologia e dell’innovazione. L'introduzione dei foil, la barca a idrogeno e questo record di velocità, sono solo alcuni esempi di ciò che è stato realizzato nel corso degli anni.”
L'attesa per Glenn e il team è stata molto lunga a causa di condizioni meteorologiche eccezionali che per mesi hanno allagato il lago normalmente asciutto. Il tentativo di record è stato quindi un gioco di pazienza, oltre che una sfida tecnologica di altissimo livello.
Matteo de Nora: “Il progetto del record di velocità è stata una nuova opportunità per spingere i confini dell'aerodinamica, delle forze strutturali, dei metodi di costruzione e dei materiali. Quello che spesso viene sottovalutato è che le tecnologie che esploriamo in sfide come questa - o in una campagna di Coppa America - alla fine sono alla base della tecnologia del domani. Precorrere i tempi nel campo tecnologico è ciò che affascina di tutte le sfide affrontate finora dal team.”
Emirates Team New Zealand, parallelamente al tentativo di record, continua a lavorare incessantemente ad Auckland per preparare la difesa della 37^ Coppa America nel 2024 a Barcellona.
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