Da quando Larry Ellison ha messo le mani sull’America’s Cup, anzi da quando ha deciso che doveva averla a tutti i costi, la storia di questa competizione è decisamente cambiata in peggio. Innanzitutto per il ricorso ai tribunali, che ha veramente sfinito gli appassionati di vela, e poi per una sensazione, sempre più crescente, che mai come in questa gestione il Defender stesse approfittando della sua posizione dominante, anche se da questa tentazione non erano comunque esenti nemmeno i precedenti detentori.
Ora ci si trova di fronte a cause legali, a richieste di risarcimento danni, ad una Coppa costretta ad emigrare dalla sua casa naturale, San Francisco, sede dello Yacht Club detentore, per non aver raggiunto i risultati economici promessi ed arrivare alle Bermuda per motivi probabilmente più fiscali che sportivi.
Oggi un ultimo comunicato dell’America’s Cup spiega che per esigenze legate ai costi, probabilmente si regaterà con gli AC45. E via tutti a magnificare questa classe e la potenza che esprimono i nuovi scafi, pari a quella dei già pensionati AC 72.
Via i troppo costosi AC62, pensati proprio per ridurre i budget, e spazio a questo vecchio/nuovo scafo più piccolo. Con il consenso quasi unanime, dicono... ma Luna Rossa, che sta lavorando da due anni al progetto che dice?
Sono d’accordo Oracle ed New Zealand, ed ora, ha dichiarato il responsabile commerciale AC Harvey Schiller “si potrebbero ridurre notevolmente i costi senza sacrificare lo spettacolo o la progettazione”. E aggiunge :” Ora che le squadre hanno visto queste nuove barche in azione (AC 45) vi è una netta maggioranza di concorrenti che sostengono l'idea. Mi piacerebbe poter dire che abbiamo il sostegno unanime di tutte le squadre, ma non è il caso”.
No, non è proprio il caso. L’America’s Cup è il top della vela, anche a livello di innovazione e progettazione. Gli appassionati hanno mandato giù gli AC 72 proprio perché rappresentavano un’evoluzione innegabile. Ora si ritroverebbero a guardare una America’s Cup che attualmente varrebbe meno di un circuito di Extreme 40. Ma forse con questo nuovo assetto entreranno anche altri team e finalmente gli organizzatori potranno fare cassa.
Finirà come all’isola dei famosi: tutti volevano veder vincere Rocco Siffredi ed invece si sono ritrovati due piccole Donatella. Ma attenzione: nella vela, come nel porno, le dimensioni contano.
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