L’Unione Europea si è unita agli Stati Uniti, all’Australia e alla Nuova Zelanda per i primi aiuti alle popolazioni delle isole Samoa colpite dallo tsunami. 150 mila euro saranno messi a disposizione della Croce Rossa internazionale per i bisogni essenziali della popolazione come acqua e medicine. Al momento non si ha notizia di nessun turista italiano disperso alle Samoa. L’ambasciatore italiano in Nuova Zelanda, Gioacchino Trizzino, ha contattato i 16 italiani che risultano residenti alle Samoa e ha confermato che sono tutti in buone condizioni. Sia l’ambasciata italiana in Nuova Zelanda sia quella in Australia stanno comunque monitorando la situazione. La parte più colpita è stata quella meridionale dell’isola principale, Upoli, quella maggiormente frequentata dai turisti. Unica testimonianza di un italiano presente è quella di Daniela Brussani che alle Samoa ha impiantato un meraviglioso Resort, l’Iliili, andato distrutto. La Brussani ha parlato di un terremoto fortissimo che l’ha svegliata poco prima dell’alba e della quasi impossibilità di stare in piedi durante la fuga. Non c’è stato nessun allarme, ha specificato, né il suono di campane né l’invio di sms come era stato promesso dal governo per avvisare la popolazione della possibilità di uno tsunami. I bambini sono morti mentre giocavano tranquillamente in spiaggia e mettersi in salvo è stato quasi impossibile, perché quella costa ha spiagge sormontate da alte scogliere. Le persone sono ora tutte rifugiate sui rilievi per la paura di ulteriori scosse e di altre ondate, che oggi sono arrivate fino ad un’altezza di 8 metri. A sera, era di 113 il bilancio ufficiale dei morti: 84 nelle Samoa occidentali e 22 nelle Samoa americane. Ma sono molti i villaggi ancora isolati con i quali non ci si è potuto ancora mettere in contatto e il numero dei dispersi aumenta di ora in ora.
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