Il progetto di Maestro 56’ nato in collaborazione con lo studio Zuccon International Project per il design degli interni e degli esterni e con lo studio Marine Design & Service di Umberto Tagliavini per le linee di carena, è stato sviluppato, sin dalle fasi iniziali, sulla precisa volontà di trovare una sintesi tra le peculiarità e gli stilemi che hanno storicamente caratterizzato la linea e il risultato di un lavoro di ricerca linguistica e funzionale atto ad introdurre contenuti innovativi indispensabili all'elaborazione di un nuovo progetto.
Tra le linee direttrici che ne definiscono i contenuti, il Maestro 56’ conferma alcune delle scelte formali e funzionali già utilizzate nelle barche precedenti: la massima trasparenza per garantire uno stretto rapporto tra esterno ed interno, l'utilizzo delle vetrate verticali come elemento connotativo della tradizione marinara e la scelta di volumetrie sia di scafo che di sovrastruttura tali da garantire un alto grado di comfort.
Strategia progettuale che ha trovato la massima corrispondenza nelle scelte tecniche relative alle motorizzazioni. La volontà di installare il sistema IPS della Volvo Penta ha infatti permesso, di fruire al massimo.
Sulla base di questi input, da un punto di vista progettuale, il progetto si è orientato in diverse direzioni: prima tra tutte l'aumento della flessibilità, per cercare di adattarsi il più possibile alle esigenze di differenti mercati: sono state sviluppate due soluzioni, indicativamente definite europea ed americana, due alternative distributivamente distinte, in cui la zona cucina e quella living sono state concepite e disposte su due livelli totalmente diversi. Nella prima versione a poppa troviamo la zona cucina disposta su una quota decisamente ribassata rispetto alla zona living. Proprio questa dislocazione ha permesso la configurazione di due aree, una living vera e propria e una dining, di dimensioni decisamente inusuali rispetto a imbarcazioni di questa fascia dimensionale. Nella seconda soluzione, invece, la cucina trova la sua collocazione nella parte prodiera del ponte, sviluppando una soluzione decisamente più adatta al mercato americano.
Un secondo elemento progettuale riguarda il potenziamento delle “zone esterne” abitabili, a cominciare dal pozzetto, ampliato ed arricchito, e proseguendo con la zona di prua, dove, oltre al consueto prendisole si tende ad accrescerne le funzioni. Anche il fly offre una maggiore dotazione sia in termini di spazi utilizzabili che di servizi annessi. Particolare attenzione è stata posta all'accessibilità a tali zone e alla comodità dei collegamenti verticali.
Da un punto di vista formale, la scelta di operare sui volumi della sovrastruttura attraverso un ampliamento ancora più sostanzioso delle superfici vetrate, in totale continuità superficiale, ha portato anche ad un aumento del volume abitabile del ponte di coperta, apprezzabile soprattutto in corrispondenza della zona plancia. La scelta di impiegare tali vetrature verticali consente all'armatore di percepire una spazialità più dilatata, confrontabile con quella di imbarcazioni di dimensioni maggiori.
Come già accennato inizialmente, anche grazie alle possibilità offerte dalle motorizzazioni è stato sviluppato un lay-out che prevede una cabina marinaio decisamente al di sopra della media per caratteristiche di vivibilità e ampiezza, che può essere tranquillamente utilizzata come una quarta cabina ospiti, in aggiunta alle due matrimoniali e alla doppia con letti paralleli disposte sottocoperta.
In sintesi Maestro 56’ rappresenta contemporaneamente il consolidamento e il potenziamento di un'idea progettuale, che ha definito una linea estremamente riconoscibile, risultato di un processo di fusione tra tradizione ed innovazione.
Maestro 56’ è equipaggiato con due motori Volvo Penta IPS da 800 nella versione standard e due motori Volvo Penta IPS da 900 nella versione opzionale e raggiunge una velocità massima di circa 30 nodi ed una velocità di crociera di circa 25.
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