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33MA AMERICA'S CUP

33ma America's Cup, pressing sui giudici

33ma america cup pressing sui giudici
Roberto Imbastaro

Per chiarire subito un punto fondamentale dello stato dell’arte della causa tra Ernesto Bertarelli e Larry Ellison o, per essere più precisi, della causa intentata dal Golden Gate Yacht Club contro la Société Nautique de Genéve e il Club Nautico Espanol de Vela, il verdetto che verrà emesso nei primi mesi del 2009 dalla Court of Appeals State of New York sarà quello definitivo. E’ questa Corte, infatti, la vera Corte Suprema, ovvero la corrispondente USA della nostra Corte di Cassazione. I tribunali statali americani sono infatti normalmente strutturati in Tribunali di Prima Istanza, Corti d’Appello intermedie e una Corte Suprema dello Stato. Questa suddivisione non è però valida per lo stato di New York, nel quale la corte di ultima istanza non si chiama Corte Suprema ma, appunto, Court of Appeals. Quindi quello che attendiamo sarà davvero l’ultimo atto (legale) dell’infinita querelle della 33ma America’s Cup. E ciò spiega la grande attività di questo ultimo mese, durante il quale Alinghi ha messo a segno molti colpi positivi, tra cui quello, sostanziale, di presentarsi alla sentenza con una 33ma America’s Cup già avviata e con il più alto numero di challenger di tutti i tempi. Un dato incontrovertibile per la Court of Appeals, sulla quale graveranno anche le pressioni di molti dei team iscritti che, avvalendosi dell’istituto giuridico “Amicus Curiae” per sostenere Alinghi, dimostrano nei fatti il superamento di gran parte delle eccezioni che, al di là della legittimità del “Challenge of Record”, erano alla base della contestazione di Oracle. A sostenere la Société Nautique de Genève sono scesi infatti in campo, con una memoria presentata nei giorni scorsi, anche i francesi di K-Challenge, i tedeschi dello Deutscher Challenger Yacht Club, gli italiani di Dabliu Sail Project e Italia e i russi di Russian Challenge, che hanno seguito le orme di Team French Spirit, Team Shosholoza, Green Comm Challenge, Argo Challenge, Ayre Challenge e della città di Valencia che avevano presentato analogo memoriale il 13 novembre. Ma il pressing non si limita certo al versante legale. Anche sui media un Ernesto Bertarelli “consapevole” stuzzica Larry Ellison con un’intervista concessa al quotidiano parigino -di proprietà del New York Times e stampato su scala mondiale- International Herald Tribune. E dato per certo che tra una seduta e l’altra anche i giudici newyorkesi leggono il giornale, Bertarelli ha pensato bene che era il momento giusto per una precisazione puntuale e soprattutto aggiornata di ogni singolo aspetto della contesa. Una stilettata al cuore “..penso voglia vincere la Coppa America senza doversi confrontare con gli altri challenger in mare”, poi una lucida disamina delle cornici economiche e regolamentari entro le quali si muoverà la “nuova” Coppa America e che costituiscono il catalizzatore del ritrovato consenso. Difende la bassa quota d’iscrizione: “E’ in linea con la precedente edizione” e “ci sono talmente tanti Consorzi che anche se qualcuno non dovesse farcela sarebbe ugualmente una Coppa stupenda” e cala l’asso dei costi “…con 20/30 milioni di euro si può essere competitivi, prima ne servivano almeno 60…. Questo a Larry non piace, perché se disponi di risorse infinite vuoi che la competizione sia la più costosa possibile … dice (Ellison) di voler tornare alle regole del 2007, ma non dice che lì ha speso 200 milioni”. Ce n’è per Russel Coutts” la sua storia è quella di chi si schiera contro il suo precedente datore di lavoro. Ha lasciato Team New Zealand e Alinghi ed ha provato a distruggere entrambi. Basta guardare la sua carriera” e per i problemi di leadership di Ellison:” I team di Coppa America non sono composti da un solo uomo. Non funziona così. Larry ha già avuto problemi con Chris Dickson e dovrebbe aver imparato a non riporre tutta la fiducia in una sola persona. Non aveva orecchie che per Chris, ha rovinato due campagne e si è gettato tra le braccia di Russel”.
Un’interessante intervista a tutto campo che troverete sul sito dell’International Herald Tribune alla pagina http://www.iht.com/articles/2008/12/23/


27/12/2008 09:18:00 © riproduzione riservata






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