sabato, 8 novembre 2025

AMBIENTE

Marea Nera: al secondo tentativo la maxi siringa sta funzionando

Dopo diversi tentativi, la siringa per pompare il petrolio in superficie ha iniziato a funzionare, e mentre i lunghi tentacoli di greggio color ruggine tingono di morte il Golfo del Messico dove gran parte della 'macchia nera' sarebbe concentrata nei fondali, affiorano le serie prime speranze di risolvere il dramma.

Grazie al siringone introdotto nel braccio flessibile del pozzo della British Petroleum gli ingegneri al lavoro per arginare quella che rischia di trasformarsi nella piu' grande marea nera della storia, stanno pompando in superficie le prime piccole quantita' di greggio e di gas naturale.

Un tentativo - il secondo - era fallito durante la notte tra sabato e domenica perche' la siringa non era rimasta a lungo inserita nel tubo, pur riuscendo a pompare piccole quantita'. Un terzo tentativo, nella giornata di domenica, sembra dare i primi veri risultati, anche se le quantita' riportate in superficie sono tuttora simboliche.

New Orleans, la principale citta' dell'area, una delle capitali della musica mondiale, organizzava intanto il super concerto Gulf Aid, per sensibilizzare il mondo e raccogliere fondi per aiutare le vittime del dramma.

In una conferenza stampa da Houston, dove Bp America ha il suo quartier generale, il vice presidente esecutivo Kent Wells, riferendosi al siringone, ha detto "per il momento sta funzionando molto bene". La siringa, ha aggiunto Wells, sta pompando "parte" del flusso che fuoriesce dal pozzo e il dispositivo sta "funzionando come previsto". La Bp sta agendo però con grande prudenza, per evitare, come e' successo nella notte tra sabato e domenica, che la siringa si stacchi di nuovo dal tubo flessibile del pozzo, rendendo ancora una volta vani tutti gli sforzi.

Per ottenere risultati significativi occorreranno giorni, forse oltre una settimana. "Continueremo ad aumentare le quantita' " di petrolio estratto, ha precisato il vicepresidente, ma "ci vorrà un certo tempo".

La Bp ha anche risposto alle ingiunzioni della Casa Bianca, che vuole ottenere la garanzia che la multinazionale britannica paghera' la fattura fino all'ultimo cent. Ieri, la compagnia ha ricevuto una lettera in questo senso del ministro per la sicurezza interna Janet Napolitano e dell'interno Ken Salazar, e i vertici della Bp hanno tenuto a garantire che "Tutto cio' che chiedono nella lettera corrisponde alle nostre dichiarazioni pubbliche", ha precisato il portavoce David Nicholas.

Questi primi segnali di speranza non cancellano pero' il dramma ecologico che il Golfo del Messico sta vivendo. Il New York Times scrive oggi che nelle acque profonde ci sarebbero diversi pennacchi di greggio, tra cui uno colossale di oltre 15 chilometri di lunghezza, 5 di larghezza, di uno spessore che in alcuni punti supera i 100 metri.

Ci sono infine polemiche sui solventi utilizzati per disperdere o sciogliere il petrolio: secondo alcuni esperti sarebbero ancora piu' inquinanti del greggio stesso.

Fonte: Rai News24


16/05/2010 23:41:00 © riproduzione riservata






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