Il Prefetto di Venezia Domenico Cuttaia e l’Amministratore Delegato di Fincantieri Giuseppe Bono hanno sottoscritto oggi a Cà Corner un Protocollo di legalità volto a prevenire ed evitare tentativi di infiltrazione mafiosa negli appalti assegnati dalla società per il lavoro svolto nello stabilimento di Marghera.
L’Accordo, che fa seguito al Protocollo di trasparenza del 18 luglio 2005, si pone gli obiettivi di accrescere ulteriormente la collaborazione istituzionale tra le parti e di potenziare le condizioni di sicurezza e di legalità nel sistema degli appalti per la realizzazione di opere e l’erogazione di servizi nel cantiere veneziano.
Il Protocollo si inserisce nell’ambito delle iniziative avviate dalla Prefettura di Venezia volte al rafforzamento degli strumenti di prevenzione e contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico-produttivo della provincia di Venezia.
Il cantiere di Marghera è interessato dalla realizzazione di navi con un rilevante impatto sul territorio veneziano, in quanto l’attività dello stabilimento produce un significativo valore economico in termini di volume di investimenti, complessità e durata, e, pertanto, potenzialmente esposta ad interessi malavitosi.
Il Protocollo, che recepisce in larga parte, rafforzandole ulteriormente, le procedure già oggi poste in essere da Fincantieri a tutela del regolare svolgimento delle proprie attività, prevede l’attivazione di un canale informativo dedicato sui soggetti e sulle categorie di prestazioni relative agli appalti e subappalti di Fincantieri, con particolare riguardo, alle attività ad alto rischio di infiltrazioni mafiose, al fine di assicurare ogni forma immediata di controllo atta a garantire la massima trasparenza e legalità, nonché a prevenire eventuali cointeressenze nella loro conduzione da parte di soggetti direttamente o indirettamente legati alla criminalità organizzata.
In base al Protocollo, Fincantieri si impegna ad adottare una serie di misure preventive contro il rischio di infiltrazioni criminali, tra le quali:
- piani operativi di sicurezza antimafia per assicurare un’efficace vigilanza del cantiere di Marghera, a tutela degli impianti, tramite l’impiego di personale idoneo o, in alternativa, ricorrendo ad Istituti di vigilanza e all’utilizzo di un adeguato sistema di videosorveglianza, in piena aderenza alla normativa vigente sul rispetto della privacy e delle condizioni di lavoro;
- attività di “business intelligence” in via continuativa e su tutta la filiera di imprese operanti nel predetto cantiere di Marghera, per le verifiche della sussistenza dei requisiti reputazionali, tecnici, economici, patrimoniali e finanziari, sia in fase preventiva che successiva all’assegnazione di lavori e/o servizi, con la trasmissione degli esiti alla Prefettura a supporto preliminare delle informative antimafia;
- “revisioni antimafia indipendenti”, a campione o su segnalazione, sull’efficienza, efficacia ed effettività delle misure e delle procedure antimafia in esecuzione.
Fincantieri, inoltre, si impegna a riportare nei contratti e negli atti di gara le apposite clausole e le condizioni stipulate volte a incrementare la sicurezza degli appalti e la trasparenza delle relative procedure.
Il Protocollo prevede che la Prefettura attivi, attraverso accertamenti rigorosi e preventivi, un’azione costante di monitoraggio e verifica tesa a scongiurare, il pericolo di infiltrazione mafiosa nel settore degli appalti e subappalti affidati dalla Fincantieri, promuovendo, nel contempo, misure più efficaci per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per la prevenzione del “lavoro nero”, con il coinvolgimento degli organi di controllo preposti.
Al riguardo, la Prefettura potenzierà la collaborazione con Fincantieri, istituendo appositi tavoli tecnici per l’esame e la risoluzione di problematiche di comune interesse, coinvolgendo gli organi istituzionali competenti, nonché i soggetti firmatari del Protocollo di trasparenza del 18 luglio 2005.
Qualora dalle verifiche antimafia, svolte dalla Prefettura, dovessero emergere elementi relativi a tentativi di infiltrazione della criminalità nelle società o imprese interessate, verrà data immediata e formale comunicazione a Fincantieri, nonché all’impresa appaltatrice, in caso di subappalto, che non potranno stipulare il contratto e, ove già stipulato, dovranno procedere alla risoluzione dello stesso ovvero alla revoca delle assegnazioni, nei termini individuati dalla stessa società, per non pregiudicare le fasi produttive in corso e tutelare i profili occupazionali.
Le imprese contraenti dovranno espressamente accettare e sottoscrivere le predette clausole contrattuali, impegnandosi, a loro volta, a farle accettare a eventuali subappaltatori.
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