Charlie Dalin (Apivia), dopo 23 giorni in testa, si ritrova adesso costretto a inseguire a 140 miglia di distanza, dopo aver riparato il foil di sinistra danneggiatosi improvvisamente il 14 dicembre (ancora non sono chiare le dinamiche dell’incidente, ma il team a terra ritiene molto improbabile la collisione con un oggetto galleggiante).
Circa 300 miglia dietro al trio di testa, dopo 36 giorni di navigazione e con circa la metà del percorso ormai alle spalle, ci sono cinque IMOCA che navigano vicinissimi tra loro e in condizioni certamente più consone al Mediterraneo che ai 47 gradi di latitudine Sud: Jean Le Cam (Yes We Cam!) in quarta posizione, Louis Burton (Bureau Vallée 2) al quinto posto e Boris Herrmann (al sesto), che ha ricevuto la "visita" del drone di Louis Burton!
Giancarlo Pedote mantiene salda la decima posizione navigando a una latitudine di 48° a ridosso della zona di esclusione, avendo scelto, a monte, le sue priorità: prima finire la regata e poi pensare al risultato. Troppo rischioso scendere più a Sud a cercare vento forte, pensa il velista toscano che corre il suo primo Vendée Globe su Prysmian Group. «A breve dovrò fare una strambata. Abbiamo un fronte che ci permetterà di correre verso la Nuova Zelanda. Mi è piaciuto l'Oceano Indiano, in cui ho anche fatto anche la doccia, ma adesso voglio arrivare nel Pacifico per iniziare ad avvicinarmi a casa; voglio superare i 180 °ovest e sperare di sentire presto il profumo di Larmor-Plage! Ho dovuto fare continue strambate, sono esausto, non mi sono fermato tutta la notte! Ero stressato all'idea di entrare nella zona di ghiaccio. Mi sembrava di avere Jaco (Jacques Caraës, direttore di gara Vendée Globe) che mi guardava! Ieri ho fatto una doccia nell'Oceano Indiano, l'acqua era a 10 °, ma era una vera doccia. Ho pompato l'acqua di mare e mi sono lavato con la spugna, il sapone e persino i capelli con lo shampoo. Ho cambiato i vestiti e ho un odore così buono che potrei andare a un matrimonio. C'è un albatro dietro di me in questo momento. Lo riconosco, è bello vederlo volare, non ti fa sentire solo! Pensi sempre che ti piacerebbe avere più vento, ma prima di partire avevo deciso che – in situazioni complesse e soprattutto con mare forte – sarei stato prudente. È una regola che mi sono posto perché la mia priorità è finire la regata, poi fare il meglio che posso. Mi auguro che il mare sia più stabile e che trovi occasioni per catturare chi è davanti. A ogni strambata faccio molta attenzione per non affaticare l’attrezzatura; siamo ancora a metà strada».
La squadra italiana chiude la rassegna iridata con tre medaglie e conquista per il terzo anno consecutivo il Nations Trophy, confermandosi ai vertici della vela giovanile internazionale
La vittoria thailandese ha avuto anche un significato storico: a bordo dell’SSL47 numero 6 c’era infatti Sua Maestà la Regina Suthida, in ruolo attivo come tattica e timoniera, alla guida del team di casa nelle acque di Pattaya
Più di 100 imbarcazioni provenienti da 16 Paesi hanno confermato la propria partecipazione, a testimonianza di quanto questo appuntamento sia ormai tra i più prestigiosi e attesi del calendario velico internazionale
I team fondatori si uniscono per incrementare il potenziale dell'America's Cup, introducendo una struttura professionale e un calendario sportivo stabile alla competizione che esiste da 174 anni
Ecco i nuovi campioni sardi: Giorgia Casula ed Eleonora Bandel nei Nacra 15; Paolo Pedde e Samuele De La Ville nell'Hobie Cat 16 Spi, Riccardo Antinori e Beatrice Usini nei Dragoon
La società del gruppo Smeralda Holding traccia l’impegno nei confronti di ambiente, persone e comunità: uso efficiente di risorse, impegno per garantire la sicurezza delle proprie persone, attività con le scuole e promozione della cultura gallurese
Si è conclusa la prima parte del campionato invernale ‘Più Vela Per tutti’, con la quinta regata a bastone delle dieci da disputare per conoscere i campioni di questa XVII edizione promossa dalla Lega Navale Italiana di San Foca