Si è svolto nei giorni scorsi a Bologna nell’ambito di Eudishow, la più importante fiera italiana dedicata alle attrezzature subacquee ricreative, il convegno sul tema “AFFONDAMENTO VOLONTARIO DEI RELITTI: FACCIAMO IL PUNTO SU UNA QUESTIONE CONTROVERSA” organizzato dall’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee, il più prestigioso e influente gruppo di esperti interdisciplinare in campo subacqueo.
Nella sua introduzione, Paolo Ferraro, direttore dell’Accademia, ha ricordato che i relitti sommersi sono tra i siti più frequentati e ricercati dai subacquei molti dei quali sono disponibili a viaggiare da un mare all'altro creando un indotto economico non trascurabile. Tuttavia il caso ha fatto si che alcune zone come la Sicilia siano ricche di relitti antichi e moderni mentre altre ne sono prive o non ne hanno a profondità raggiungibili dai sub. Nasce dal proposito di offrire anche a quest’ultime località la possibilità di attivare un’industria turistica l’intendimento di affondare volontariamente relitti di navi, pratica definita in inglese scuttling.
Franco Andaloro, dirigente di Ricerca ISPRA, presente a titolo personale quale esperto biologo, ha affermato che qualunque reperto originato dall’uomo immesso in mare inquina. Studi recenti , secondo Andaloro, hanno dimostrato come la presenza di un relitto alteri la biodiversità e come la composizione specifica delle specie in prossimità di un relitto sia totalmente diversa rispetto ad aree di controllo in cui non vi sono relitti.
Massimo Ponti, docente di Ricerca scientifica subacquea all'Università di Bologna, ha inquadrato il tema dello scuttling nel più ampio discorso legato alla creazione di barriere artificiali a fini biotici, di protezione, per favorire la pesca o le immersioni ricreative. Finalità non disattese ma che comportano comunque cambi ed alterazioni nella composizione delle specie locali, nella facilitazione della diffusione di specie non indigene attraverso la creazione di habitat idonei con ridotta competizione con le specie autoctone.
Il presidente dell’Accademia Sebastiano Tusa, Soprintendente del Mare della Regione Sicilia, considera che le risorse necessaria a una corretta bonifica dei materiali da affondare potrebbero essere più proficuamente destinate alla protezione e valorizzazione dei relitti già esistenti e particolarmente numerosi lungo le coste siciliane. Tusa aggiunge inoltre che un relitto non artificiale ha una storia, un significato che lo rendono vivo mentre un relitto artificiale resta un’entità fredda e anonima.
Si dichiara favorevole allo scuttling purchè attuato dopo accurata bonifica Fabio Ricciardelli, Amm. Isp. Genio Navale (Aus) e Presidente del Comitato Scientifico Fondazione Michelagnoli. I materiali da rimuovere prima dell’affondamento sono diversi: fluidi idraulici e dielettrici, olii combustibili e lubrificanti, batterie, additivi per vernici, ritardanti di fiamma e infine è necessario un trattamento di sverniciatura. Bisogna poi rendere il relitto “diver safe”, ossia privo di ostacoli per il subacqueo. Tutto ciò comporta una media di costi di bonifica di circa 520-550 $ per tonnellata di stazza lorda per un programma di scuttling a scopo subacqueo ricreativo.
Luisa Cavallo, Primo Dirigente della Polizia di Stato e già Direttore Centro Nautico e Sommozzatori P.S. ha approfondito la normativa italiana ed internazionale degli affondamenti volontari. In campo internazionale si fa riferimento alla Raccomandazione OCSE n. 128/1972, alla Convenzione di Londra del 1972, alla Convenzione internazionale di Nairobi sulla rimozione dei relitti (2007) in cui si afferma che una nave è un “rifiuto pericoloso”, che può essere affondata purché preventivamente bonificata e non costituisca ostacolo alla pesca ed alla navigazione. Fondamentale la Convenzione ONU sul Diritto del Mare “UNCLOS” (Montego Bay, 10 dicembre 1982) e la Convenzione UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo (Parigi, 2 novembre 2001). In Italia giace una proposta di legge favorevole allo scuttling.
Francesco Chionna, C.A. già Comandante Comsubin, dello scuttling esamina i precedenti nel mondo, i vantaggi e affronta la scelta dei siti idonei all’affondamento. Centinaia sono i precedenti di scuttling in decine di Paesi molti dei quali non inferiori all’Italia in quanto a sensibilità ambientale. Malta, all’avanguardia nel praticare lo scuttling, è diventata la terza nazione mediterranea per turismo subacqueo. La Marina Militare, aggiunge Chionna, si troverà a breve a dismettere oltre la metà della sua flotta e, salvo qualche caso di rivendita delle unità dismesse a paesi terzi, vi sarà il problema dei costi di demolizione di oltre 40 unità navali.
Che, afferma Ferraro nella conclusione del convegno, sono superiori ai costi di bonifica. Cita l’esempio dei costi di smantellamento, tutt’ora in corso, della Concordia e che si stimano in circa 2.500 $ per tonnellata di stazza lorda contro i 520-550 $ per la bonifica calcolati dall’Amm.Ricciardelli.
Il vento ha fatto temere un tradimento, costringendo le regate a ritardare di quasi un’ora; è poi arrivato leggero insieme al sole per la prima prova, più forte nella seconda, mentre è calato nella terza
Cinquantasette team in rappresentanza di dieci Nazioni si sono sfidati nell’alto Adriatico questa settimana per il Campionato Mondiale ORC Double-Handed 2025, ospitato dallo Yacht Club Monfalcone in collaborazione con l'Offshore Racing Congress (ORC)
Si è concluso domenica 14 settembre, al Centro Velico Punta Ala, il Campionato Europeo Windsurfer Class 2025. Un’edizione che ha visto oltre 180 regatanti da 16 Paesi sfidarsi in cinque giornate di regata
Galateia e Django 7X vincono il Rolex World Championship rispettivamente nelle classi Maxi 1 e Maxi Grand Prix. I vincitori della 35^ Maxi Yacht Rolex Cup nelle altre classi sono: Oscar 3, H2O e Moat
Vincitori di giornata nelle rispettive classi sono stati V, Ganesha, H2O, Moat. Le prove a bastone per la classe Maxi Grand Prix non si sono potute svolgere per il vento molto intenso
QQ7 di Salvatore Costanzo conquista il Trofeo Mediolanum Cup; secondo posto per Freedom, il Solaris 50 da Edoardo Ridolfi e terzo posto per il Farr 30 Drago Volante
Si è conclusa a San Vincenzo (Livorno) la nona edizione del Sotto Gamba Game che si è svolta come sempre sotto il segno del superamento di ogni barriera e pregiudizio
Il mondiale Windsurfing Formula Foil torna al Circolo Surf Torbole. In testa il tedesco Wolf; Primo junior e miglior italiano il giovane atleta del Circolo Surf Torbole Davide Scarlata
Il tedesco Fabian Wolf si sta confermando assoluto dominatore: con 12 vittorie su 15 prove e un punteggio netto di 12, il titolo mondiale sembra ormai saldamente nelle sue mani. Alle sue spalle, l’austriaco Theo Peter
Un risultato che fa ben sperare, ma c'è ancora tanto da lavorare. Red Bull Italy chiude la prova di Saint Tropez al nono posto con 15 punti