C’è una cosa da dire in merito al naufragio della Costa Concordia. Quello che è accaduto è inaccettabile, ma è altrettanto inaccettabile il processo mediatico che si è scatenato contro il Comandante e contro i marinai della nave, da parte dei Media di mezzo mondo, senza avere la minima nozione di quello che può essere accaduto a bordo. La nostra marineria è senza dubbio tra le prime al mondo, se non la prima, e non può essere trascinata nel fango di polemiche ignobili e strumentali solo all’audience televisiva. Non so quante saranno alla fine le vittime. Anche un solo morto è troppo. Ma nessuno si rende conto che questi giganti del mare sono ingestibili nell’emergenza? Sono ridicolmente progettati per andare a fondo orizzontalmente. Come si superano i 30° di inclinazione non funziona più nulla. Ad esempio gli ascensori si bloccano e le scialuppe non vanno in acqua, proprio come è accaduto a bordo della nave della Costa. Come si può a quel punto gestire il panico di 4.000 persone? Quale equipaggio, per quanto preparato, potrà mai contrastare il terrore di persone che lottano per la propria vita? Se qualcuno a bordo ha sbagliato è bene che paghi fino infondo, ma sono convinto che la quasi totalità dei marinai della Costa Concordia hanno dato tutto quanto era nelle loro possibilità per salvare quante più vite possibili. E ci sono riusciti. I numeri sono impietosi, ma questa è la realtà. Devo dirlo con sincerità: queste grandi navi da crociera non mi sono mai piaciute. Troppo grandi, troppo alte e con troppa gente a bordo. L’emergenza in mare è una cosa che può accadere ed è difficile da gestire. Anche con equipaggi esperti e ridotti. Molti hanno fatto paragoni con il Titanic. Ma l’unica cosa titanica che è stata fatta è stata quella di tirar fuori vivi da quella bara galleggiante oltre 4000 persone. E un’altra luce, poi, va accesa sui sommozzatori che stanno operando a bordo. Nella parte sommersa fluttua di tutto, dalle lenzuola ai mobili. Ogni volta che si apre una porta fuoriescono dalle cabine allagate oggetti e suppellettili pericolosissimi per l’incolumità dei subacquei. Anche loro sono eroi silenziosi, come i marinai e gli abitanti del Giglio. Grazie.
Alle ore 8. 02’ 46’’ di oggi, venerdì 27 giugno, dopo circa 145 miglia percorse, il maxi 100’ ARCA SGR timonato dallo skipper triestino Furio Benussi con il Fast and Furio Sailing Team, ha tagliato per primo in tempo reale
Il Vismara Momi 80 di AngeloMario Moratti e Nicola Minardi de Michetti ha tagliato il traguardo alle 17.15'45’, il Farr 52 Lucifero di Giordano Cardini e Nanni Lombardi alle 17.53’18’, e il 50’ K9 dell’armatore Gianluca Giurlani alle ore 19. 22’36’’
Attualmente al 4° posto Maccaferri Futura, mentre Influence Two di Andrea Fornaro è 13ma
L'evento, organizzato da Assonautica, Lega Navale Italiana - Sezione di Padova e Vento di Venezia, ha visto partecipanti 23 imbarcazioni tra i sei ed i 10 metri, oltre 90 velisti, provenienti anche da da fuori regione
Una sfida atlantica che vedrà Luca Rosetti navigare inizialmente in doppio con Matteo Sericano, per poi affrontare in solitaria il ritorno: una prima assoluta che segna l’esordio in oceano aperto del navigatore italiano e della sua barca
Dei circa 12 mila pescherecci presenti in Italia, i 2 mila cosiddetti a strascico durante le attività di pesca ogni anno raccolgono circa una tonnellata di rifiuti che non possono però depositare a terra, se non a proprie spese
Per l'Italia in acqua Andrea Demurtas, Jesper Karlsen, Giovanni Montesano, Cristian Castellan e Pietro Lucchesi
Approfittando delle condizioni meteo ideali — sole, mare calmo e vento da sud tra i 15 e i 17 nodi — l’equipaggio francese ha mostrato grande costanza e abilità, piazzandosi sempre ai vertici della flotta
Si è conclusa oggi, nelle acque slovene di Portorose, la fase di qualificazione del Campionato del Mondo Optimist, evento organizzato dal Jadralni Klub Pirat Portorož e in programma fino al 6 luglio.
Francesca Clapcich sarà la co-skipper di Team Malizia nella prima edizione della Course des Caps, il giro di Gran Bretagna e Irlanda a vela