Non so come esprimere questa sensazione, ma dalla 34ma America’s Cup mi sento un po’ fuori. Sono contento per Venezia ed anche per Napoli che sembra sia riuscita a portare anche lei due tappe dell’evento a Bagnoli. Però non basta mettere a disposizione il campo da gioco per sentirsi della partita. Mi sembrerebbe di fare la fine di quei cinesi che quest’anno hanno assistito alla finale di Coppa Italia tra Milan e Inter nello stadio di Pechino. Li guardavo stare lì allo stadio con la maglietta dell’Inter e del Milan e fare un tifo d’inferno, magari picchiarsi, per uno sport che, almeno al momento, non è il loro.
Non voglio fare la stessa fine, non voglio essere cinese a Venezia. Ho bisogno di fare il tifo, di vedere la marineria italiana al posto che gli compete in questa antichissima regata.
C’è bisogno di un team italiano, altrimenti non si giustificano gli investimenti di Venezia o di Napoli.
Venezia non ha certo bisogno di un paio di regate degli AC45 per far conoscere il proprio nome nel mondo e Napoli si prende un grosso rischio (ma proprio grosso) se pensa di affidare il rilancio della propria immagine nel mondo ad un evento estemporaneo e non ad un lavoro costante e duraturo.
Ci vorrebbe un Mascalzone. O Luna Rossa. Ma ve li immaginate i moli di Bagnoli pieni di napoletani con le magliette di Oracle o New Zealand che fanno ooooh alle prodezze degli AC 45? Io no e non vedo nemmeno un interesse televisivo, anche se queste regate si disputeranno in Italia. Tanto per essere chiari la Rai è presente alla tappa italiana degli Extreme 40 di Trapani perché ci sono due equipaggi italiani, Luna Rossa e Niceforyou, ma non è stata presente a Plymouth o Cascais per l’America’s Cup. E senza televisione e i conseguenti sponsor la vela rischia di sparire. Anche dalle Olimpiadi.
Al C32 di Alessandro Comuzzi la 20^ Punta Faro Cup e il Memorial Barison. Flamenco si aggiudica la Juris Cup e My Life vince la classifica speciale Rotary Club
Disputato per la prima volta in Svezia nel 2022 e seguito dalle edizioni in Spagna (2023) e Norvegia (2024), il Campionato del Mondo ORC DH giunge per la prima volta in Italia e in Adriatico, nel punto più a nord del Mediterraneo
Le previsioni di vento leggero si sono purtroppo trasformate in bonaccia nel primo giorno della Maxi Yacht Rolex Cup e per domani la situazione non cambierà; partenza anticipata alle ore 11 per sfruttare la previsione di brezza mattutina
Vincitori di giornata, nelle rispettive classi sono: V, Django 7X, Oscar 3, H2O, Moat
Dopo cinque adrenaliche regate, con vento teso da nord e mare con onda, la vittoria finale va Luna e Giovanni Di Biagio della Liberi nel Vento davanti a Giulio e Corrado Guerrini del circolo Marinando 2.0 di Ravenna. Terze Alessandra Coppola e Cerri Sofia
Vincitori di giornata nelle rispettive classi sono stati V, Ganesha, H2O, Moat. Le prove a bastone per la classe Maxi Grand Prix non si sono potute svolgere per il vento molto intenso
Galateia e Django 7X vincono il Rolex World Championship rispettivamente nelle classi Maxi 1 e Maxi Grand Prix. I vincitori della 35^ Maxi Yacht Rolex Cup nelle altre classi sono: Oscar 3, H2O e Moat
Disputate regolarmente altre due prove del tradizionale Campionato organizzato dalla Velica Viareggina che prosegue l’iniziativa per promuovere la Star anche fra gli Under 30
Al comando nelle rispettive classi: Magic Carpet E, Jolt, Nice, H2O e Moat
Cinquantasette team in rappresentanza di dieci Nazioni si sono sfidati nell’alto Adriatico questa settimana per il Campionato Mondiale ORC Double-Handed 2025, ospitato dallo Yacht Club Monfalcone in collaborazione con l'Offshore Racing Congress (ORC)