sabato, 8 novembre 2025

RICCI DI RICCI

America’s Cup, più che una rivoluzione una manifestazione pacifica

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Cino Ricci

Lo abbiamo detto tante volte e lo ripetiamo: la vecchia Coppa ha bisogno di innovazione, altrimenti è destinata a sparire o quasi (almeno in Italia) o a perdere parte del suo grande fascino in quei paesi bretoni e anglofoni dov’è vissuta quasi come una religione. Una Cup che deve essere più immediata, più spettacolare e quindi più compiacente verso le esigenze della Tv, l’unico mezzo che può garantirle soldi e futuro. E invece mi sono seduto a guardare le regate di Cascais e mi sono letteralmente rotto le scatole, mi sono annoiato. E non c’entra nulla la mancanza di un team italiano; non è questo che per un appassionato fa la differenza. Mi aspettavo una Coppa America e mi sono ritrovato a vedere un circuito come un altro. Regate di flotta, speed test…

Tanto colore e nessuna sostanza. E soprattutto nessun pathos. Queste non sono barche che possono uscire con vento forte e sicuramente la maggior parte delle regate si svolgerà con venti di 10/15 nodi e mai sopra i 25. Il che vuol dire che queste barche non scuffieranno più e sarà anche difficile che abbiano situazioni di pura adrenalina. Anche perché a bordo ci sono fior di velisti ed una volta che hanno imparato, non si faranno certo fregare dalla raffica bastarda. Roussel Coutts parla di passaggio epocale, dalla vela dell’età della pietra a quella dell’era di facebook. Se dobbiamo vederla così, forse ha ragione, nel senso che si tratta di vela virtuale da seguire al pc. Qualcuno mi ha detto che la regata veniva seguita in ogni momento su twitter. Mi scuserete se non commento… avevano promesso una rivoluzione ma ci ritroviamo con nemmeno un’insurrezione, piuttosto con una dimostrazione pacifica. Bene le riprese Tv dei Match Race, malissimo quelle delle regate di flotta, dove mancavano anche molte indicazioni e, soprattutto, venivano seguite solo un paio di barche. Di ottimo la visione e l’audio di quello che avveniva a bordo. Roba da iniziati, si intende, ma sentire parlare di strategie e tattica in regata  e poterle commentare è qualcosa di fantastico. Ma per pochi vecchi giocatori di tressette come me. E ai giovani chi lo spiega?


31/08/2011 10:05:00 © riproduzione riservata






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