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Vendée Globe, Charlie Dalin:"Cerco il pedale del freno"

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redazione

Dato che la flotta del Vendée Globe è partita domenica 8 novembre da Les Sables d'Olonne con un record di 33 IMOCA in gara e che sul campo di regata ne sono ancora tracciati 31, non è del tutto inaspettato che oggi non meno di nove barche (e dieci skipper) attraversino la longitudine del Capo di Buona Speranza. Ma questa è una statistica unica, senza precedenti, per un'edizione unica e sempre più coinvolgente della regata in solitario e senza scalo intorno al mondo.

A passare alle 02:30h UTC questo mercoledì mattina al quarto posto è stato Sébastien Simon su ARKEA PAPREC. Il 30enne skipper di Les Sables ha mostrato negli ultimi giorni una buona velocità, ma non appena è entrato nell'Oceano Indiano ha riportato danni alla sua lamina di dritta e al suo scafo dopo aver colpito un oggetto in acqua alle 08:20 ore UTC di questa mattina.

Simon ha rallentato la barca, che aveva una quantità non specificata di acqua a bordo, e ha stabilizzato la situazione. Questo pomeriggio, facendo tra gli otto e i 12 nodi sulla strambata di babordo, si dirigeva verso la coda di un sistema a bassa pressione.

 

Dopo che ARKEA PAPREC ha attraversato il Capo di Buona Speranza, gli IMOCA hanno superato Good Hope come autobus in fila: il tedesco Boris Herrmann (Seaexplorer-Yacht Club de Monaco) a 1 ora e 4 minuti dopo Simon, Jean Le Cam (Yes We Cam! ) ha attraversato 1 ora e 17 minuti dopo lo skipper tedesco, poi Damien Seguin (Groupe Apicil) 42 minuti dopo, Yannick Bestaven (Maitre Coq IV) 3 ore e 09 minuti dopo, Benjamin Dutreux (OMIA-Water Family) 1 ora e 50 minuti dopo, Giancarlo Pedote (Prysmian Group) 2 ore e 12 minuti dopo, poi è arrivato Sam Davies (Initiatives Coeur) 1 ora e 50 minuti dopo. Isabelle Joschke (MACSF) ha attraversato 1 ora e 4 minuti dopo Davies.

 

Kevin Escoffier e Jean Le Cam sono stati chiamati via Skype dal Presidente francese Emmanuel Macron, che si è congratulato con Le Cam dicendo:“ La notizia mi ha rassicurato.  Sono un fan di Jean. Così ho voluto togliermi il cappello davanti a voi. Siamo estremamente orgogliosi di Kevin e di Jean e contenti per tutta la famiglia e per quello che hai fatto".

 

E' ancora previsto il passaggio di Kevin Escoffier su una fregata della marina francese, la Nivose, che potrebbe incontrare Yes We Cam vicino alla Crozet o alla Kerguelens, ma questo non è stato ancora confermato dalle autorità. In caso contrario, potrebbe essere la Nuova Zelanda il posto dove Escoffier potrebbe essere prelevato.

 

Tutto quello che è accaduto ha lasciato un segno anche nel leader, Charlie Dalin, che ha attraversato la tempesta più grande incontrata fino ad oggi ed ha fatto un esplicito cenno alla necessità di imparare a rallentare la sua barca e a gestirla. “ Sto scoprendo qualcosa che non ho mai dovuto fare prima - ha detto Dalin - ovvero disarmare la mia barca. Ora sento che per il 50% del tempo cerco di regolare le vele, i foil e la chiglia per andare più veloce, e per il 50% del tempo a fare il contrario. Mi ritrovo a cercare il pedale del freno. Lo stato del mare nell'Oceano Indiano è davvero quello che limita la mia velocità. A volte la barca accelera surfando e andiamo a 28-30kts e non si sa come andrà a finire. È un modo davvero strano di pensare: ho questa forza del vento, l’angolo di vento è questo e ho queste vele alzate con i foil ma se cambio tutte queste impostazioni dovrei rallentare la barca. Non ho mai dovuto farlo prima nella mia carriera di regatante".

 







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