Ha compiuto 20 anni e percorso 30.000 miglia dal varo. Drago, goletta dalle linee classiche lunga 10 metri, classificabile anche come natante non immatricolato, è stata realizzata nel 2000 dal Cantiere Massimo Perinetti dei Venturieri di Chioggia, in provincia di Venezia. Costruita in ferrocemento, ha sempre dimostrato eccezionali doti di robustezza e navigabilità, candidandosi a diventare il mezzo ideale per impegnative navigazioni d’altura, anche oceaniche. Oggi la barca, di base a Sottomarina di Chioggia, è a disposizione di un nuovo eventuale armatore che desideri navigare in sicurezza in ogni mare insieme alla propria famiglia.
-------------------------
Robusta, a dislocamento pesante, con la tuga bassa, le lande a vista, la timoneria a barra e l’armo velico a goletta bermudiana. Sono queste le prime distinguibili caratteristiche di Drago, imbarcazione lunga 10 metri e larga 3,49 metri, varata nel 2000 a Chioggia (VE) presso il Cantiere Nautico di Massimo Perinetti Casoni, esperto costruttore e restauratore di barche d’epoca e classiche in legno nonché ex presidente de I Venturieri, l’associazione per la diffusione della marineria velica fondata nel 1988 dal navigatore e storico Gian Marco Borea d’Olmo (di cui nel 2021 ricorre il centenario dalla nascita). Proprio le dimensioni entro i 10 metri consentono, volendo, di evitare l’immatricolazione e classificarla come natante. Oggi Drago è in attesa di un nuovo armatore desideroso di intraprendere lunghe navigazioni d’altura, con la certezza che solo una barca di questo genere potrà garantirgli di affrontare ogni tipo di mare in piena sicurezza (contattare Andrea Drago, +39 320 4304188, andrea@studiolegaledrago.com).
IL “PACIFIC DREAM” DEL PROGETTISTA HONSIA
Drago è un modello di Pacific Dream, nome che evoca lontane navigazioni nei Mari del Sud, sviluppato dal progettista belga Luc Honsia. In passato Honsia ha fatto parte della squadra di progettisti del cantiere Tencara, costruttore de Il Moro di Venezia. Rispetto al progetto originale è stato leggermente accentuato il cavallino, che contribuisce a rendere più eleganti le linee dell’imbarcazione. La chiglia lunga continua impedisce a eventuali alghe o rifiuti plastici di incastrarsi nell’opera viva. La poppa rientrante, con la pala del timone, gli agugliotti e le femminelle a vista, consentono inoltre di avere sempre sott’occhio lo stato della timoneria.
LA COSTRUZIONE IN FERRO-EMACO E LEGNO
Drago è costruita in ferrocemento, o per meglio specificare in ferro-emaco. L’Emaco S88C è un tipo di malta cementizia di solito utilizzata per il restauro strutturale di opere in calcestruzzo, un composito che unisce economicità nella costruzione, duttilità, robustezza e bassi costi di manutenzione. In passato sono state già effettuate prove tecniche di resistenza del materiale alla compressione e alla flessione, avvenute in collaborazione con il Registro Navale Italiano. In sostanza, tanto quanto la resina si lega al tessuto di vetro per realizzare una barca in vetroresina, così questa malta ricopre interamente l’ossatura dello scafo, composta da tondino di ferro e reti metalliche intrecciate tra loro. La coperta è realizzata in doghe di teak rettilinee da 15 millimetridi spessore, disposte su fogli di compensato marinoda 20 millimetri a loro volta posati su bagli in mogano saldamente incastrati su due dormienti in lamellare di mogano, incollati con resina epossidica e trattenuti meccanicamente allo scafo con viti passanti in acciaio inox. La tuga, sorretta dai barotti, archetti a vista in legno duro che conferiscono solidità alla costruzione, è in doppio strato di compensato marino di mogano.
UNA GOLETTA A DISLOCAMENTO
Il risultato è uno scafo a dislocamento pesante, ben 10 tonnellate di cui 3,5 in zavorra di piombo annegato nella chiglia di Emaco, circa il doppio di una barca in vetroresina di pari lunghezza. Ce se ne accorge quando si naviga sia con arie leggere, ma soprattutto in presenza di colpi di vento a 30 nodi, che rendono Drago il mezzo più sicuro sul quale si vorrebbe essere in tali condizioni. Il baricentro ribassato, la stabilità di forma e l’armo frazionato ne fanno un meraviglioso piccolo vascello in grado di correre sulle onde in caso di vento forte. “Sono gli svantaggi e i vantaggi del peso”, come ricordava il grande progettista triestino di barche classiche Carlo Sciarrelli. L’importante, al termine di una giornata di navigazione, è potere sempre entrare in autonomia in un porto sicuro.
30.000 MIGLIA DI MARE
Si calcola che fino ad oggi Drago abbia percorso 1.500miglia di mare l’anno dall’alto Adriatico fino alle coste della Grecia, il che si traduce in circa 30.000 miglia di mare coperte in un ventennio. E questo senza che siano mai accaduti incidenti o rotture a bordo. L’armo velico prevede la possibilità di issare cinque vele distribuite su due alberi cavi in legno lamellare: la randa di maestraa poppa, la randa di trinchetto a prua (steccata e di forma allunata), la trinchetta bomata, il genoa rollabile murato sul bompresso lungo 2 metri e un gennaker con calza per le andature portanti. Il motore Vetus da 42 cavalli, a duemila giri, dunque con pochi sforzi e bassi consumi, è in grado di spingere Drago ad una decorosa velocità di 5,5-6 nodi. Tra le attrezzature di bordo il pilota automatico, il GPS, il radar, il VHF fisso, i tendalini, 70 metri di catena Rigamonti per l’ancora, doppie luci di via (alte e basse) a led.
GLI INTERNI
La lieve bolzonatura della coperta ha contribuito a creare sufficienti volumi interni per allestire due cabine doppie (la matrimoniale a prua e due letti separati a poppa), il w.c. con l’altezza d’uomo, il quadrato a ‘C’ sulla sinistra e la cucina a murata sul lato di dritta accanto a un angolo carteggio, oggi ormai quasi scomparso sulle barche di nuova generazione. Presente anche una stufa a gasolio, utile per le navigazioni invernali. Le armadiature con gli stipetti in paglia di Vienna contribuiscono al naturale ricambio d’aria in presenza di indumenti umidi o bagnati.
DRAGO, LA SCHEDA TECNICA
Nome: Drago
Tipologia: goletta bermudiana
Anno: 2000
Cantiere: Massimo Perinetti Casoni (Chioggia, Venice - Italy)
Progetto: Luc Honsia (Belgium)
Materiale di costruzione: Ferrocemento
Lunghezza: 10,00 mt (12,00 mt incluso bompresso)
Lunghezza al galleggiamento: 8,70 mt
Larghezza: 3,49 mt
Pescaggio: 1,53 mt
Dislocamento: 10 tonn.
Superficie velica: 72 mq
Motorizzazione: Vetus 42 hp (31,3 KW)
Serbatoio gasolio: 130 lt
Serbatoio acqua: 300 lt
Serbatoio acque grigie: 50 lt
Cabine: 2
Bagni: 1
INFORMAZIONI (armatore)
Andrea Drago
Mob. +39 320 4304188
E-mail: andrea@studiolegaledrago.com
ph. P. Maccione - by www.barchedepocaeclassiche.it
Alle ore 8. 02’ 46’’ di oggi, venerdì 27 giugno, dopo circa 145 miglia percorse, il maxi 100’ ARCA SGR timonato dallo skipper triestino Furio Benussi con il Fast and Furio Sailing Team, ha tagliato per primo in tempo reale
Innovazione, performance ed efficienza rappresenteranno il nuovo progetto sportivo di Ferrari che con Hypersail molla gli ormeggi verso la vela oceanica. Un progetto che si presenta come una sfida tra tradizione a innovazione tecnologica
Il Vismara Momi 80 di AngeloMario Moratti e Nicola Minardi de Michetti ha tagliato il traguardo alle 17.15'45’, il Farr 52 Lucifero di Giordano Cardini e Nanni Lombardi alle 17.53’18’, e il 50’ K9 dell’armatore Gianluca Giurlani alle ore 19. 22’36’’
Tre prove portate a termine dalle due flotte con vento dai 7 ai 11 nodi. Le prime classifiche: subito i favoriti in evidenza, ma occhio alle sorprese
La cerimonia di apertura del Campionato Italiano Assoluto di Vela d’Altura Edison Next a Capo d’Orlando, in Sicilia. Regate dal 25 al 28 giugno: 33 barche in corsa per i titoli italiani
La prima fase di regate ha registrato numeri da record: 131 atleti iscritti nei WASZP, la partecipazione più alta di sempre alla Foiling Week per questa categoria, e 32 barche in acqua per la flotta Switch One Design, la più numerosa mai riunita in regata
Presentati i risultati concreti raggiunti nell’ambito delle partnership trasformative per una pesca più sostenibile, per la salvaguardia degli oceani e per la tutela dei diritti umani lungo tutta la filiera produttiva.
Una sfida atlantica che vedrà Luca Rosetti navigare inizialmente in doppio con Matteo Sericano, per poi affrontare in solitaria il ritorno: una prima assoluta che segna l’esordio in oceano aperto del navigatore italiano e della sua barca
Dei circa 12 mila pescherecci presenti in Italia, i 2 mila cosiddetti a strascico durante le attività di pesca ogni anno raccolgono circa una tonnellata di rifiuti che non possono però depositare a terra, se non a proprie spese
Per l'Italia in acqua Andrea Demurtas, Jesper Karlsen, Giovanni Montesano, Cristian Castellan e Pietro Lucchesi