Vela, Louis Vuitton Trophy - Nel primo pomeriggio di oggi è stata disputata con vento sui 15-18 nodi la seconda regata delle tre previste per la conquista della finale del Louis Vuitton Trophy di Nizza.
Purtroppo regata da dimenticare per l'equipaggio di Azzurra che, già nelle fasi precedenti la partenza, è stato messo in difficoltà dall'avversario inglese. Ben Ainslie ha infatti scelto una tattica decisamente aggressiva ed ha costretto Francesco Bruni, nelle fasi del pre-start, ad una doppia penalità e a partire fuori dall'allineamento.
Effettuate le penalità Azzurra è ripartita ma, dopo pochi minuti di regata, aveva già collezionato uno svantaggio di circa duecentocinquanta metri. Senza demoralizzarsi, l'equipaggio italiano ha tentato il possibile per rientrare in gioco, ma durante l'ultimo lato di poppa ha anche danneggiato lo spinnaker ed è risultato evidente che la prova era persa definitivamente. Gli inglesi conquistano così il punto del pareggio con 2'29" di vantaggio su Azzurra. Il confronto tra italiani e inglesi si deciderà quindi al termine del terzo match in programma domani mattina.
Commento di Francesco Bruni (Timoniere di Azzurra): "Abbiamo commesso tanti errori negli ultimi due minuti prima della partenza. Con avversari simili ogni errore lo paghi carissimo. Siamo ancora in gioco ed è importante archiviare subito questa prova deludente e trovare la concentrazione giusta per domani che sarà veramente determinate".
Giornata dalle alterne vicende anche per gli altri concorrenti del Louis Vuitton Trophy. Nell'altra semifinale, tra Emirates Team New Zealand e Synergy, rocambolesco finale vinto dai neozelandesi grazie ad un errore dei russi proprio sulla linea del traguardo. Nel terzo match, ancora con kiwi contro russi, regata combattutissima e risultato affidato alla Giuria, che deciderà in serata, per una protesta di ETNZ.
Definitiva la classifica dalla quinta all'ottava piazza dopo le regate disputate quest'oggi: 5° All4One (Sebastian Col), 6° BMW Oracle (Gavin Brady), 7° Artemis (Paul Cayard) e 8° PagesJaunes (Bertrand Pace).
“Abbiamo la fortuna di portare il nome dell’Italia nel nostro brand, e vogliamo che ogni componente, ogni fibra, ogni finitura parli la lingua del nostro saper fare"
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