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Torben Grael e Diego Negri pronti per la Star Sailors League

torben grael diego negri pronti per la star sailors league
redazione

Mancano ormai meno di 48 ore all’inizio della seconda edizione delle finali della Star Sailors League e al Nassau Yacht Club l’atmosfera inizia a farsi frizzante. La tensione sale in vista di una regata che passerà alla storia della classe, delle Bahamas e della vela stessa. Complice anche un vento teso, che si annuncia di rimanere ancora un po’ di giorni, e l’arrivo giorno per giorno di tutti i campioni che renderanno questa regata un evento ancora una volta unico e memorabile. Forse non è mai stata raggiunta in un unico evento una simile concentrazione di atleti di così elevato spessore, che garantiranno uno spettacolo in diretta streaming per 4 giorni in altissima qualità e con il supporto del Virtual Eye. Finalmente la vela amata da tutti, diffusa e tutt’altro che impossibile da praticare, sarà ancora più vicina al pubblico nella facilità di godimento e di comprensione.

Dopo le prime apparentemente tranquille giornate di test e setup, abbiamo raccolto le sensazioni di due protagonisti: Torben Grael (BRA), il campione brasiliano che ha vinto 5 medaglie alle Olimpiadi, 19 medaglie in classi olimpiche, la Volvo Ocean Race con Ericsson 4 e la Louis Vuitton Cup con Luna Rossa, e Diego Negri (ITA), specialista della classe, vice campione del mondo anche nel 2014 e #1 nella ranking list della Star Sailors League.

L’intervista a Torben Grael

“Dopo un periodo di pausa, abbiamo ricominciato a navigare più costantemente nel 2013, per poi aumentare ancora sino a partecipare quest’anno al campionato nord americano, poi in Brasile a diverse regate fra cui il campionato di distretto e nazionale e a Malcesine al campionato del mondo.

Che sensazioni hai a regatare in questa finale?
 “È senz’altro bello tornare a competere a questo livello, anche se il tempo, per ragioni di lavoro, ci manca sia a me che al mio prodiere. Praticamente stiamo in acqua per più giorni in regata rispetto agli allenamenti. È sufficiente per divertirci”.

Com’è andata la prima uscita a Bahamas?
“Bel vento, bell’onda. Quasi 4 ore. Molto divertente. È un po’ di tempo che non navighiamo con queste condizioni. In Brasile, dove viviamo noi, di solito è più leggero. Nei prossimi giorni, oltre a fare il tuning della barca, dovremo prenderci un po’ la mano.”

Che aspettative hai?
“È una flotta di veri campioni, quindi è grande una sfida. Quando il livello è così alto è sempre bello ma è anche più difficile. Non so ancora prevedere il nostro potenziale se il vento rimarrà forte. Vedremo.”

Il Brasile schiera Robert Scheidt, Torben Grael e un giovane molto promettente…
“Jorge Zarif è un grande velista in Finn, ma andrà molto bene anche qui. E ha un prodiere con grande esperienza. Credo sarà competitivo.”

Una nazione, la tua, sempre in grado di far nascere campioni...
“La Star è sempre stata una classe con un altissimo livello in Brasile. È un fatto che la rende divertente e interessante. È una barca tecnica, dove la gente che ha esperienza può sfruttare le proprie competenze come punto a favore. È un aspetto che credo piaccia a molti.


L’intervista a Diego Negri

Com’è stato il primo contatto con le Bahamas quest’anno?
Ottimo. Essere stati qui un anno fa è un vantaggio. Conosciamo il campo di regata e… abbiamo ritrovato subito i posti migliori dove andare a mangiare la sera!

Qual è il tuo programma prima della regata?
In questi giorni ci dedichiamo a mettere a posto la barca. Non è la stessa usata negli ultimi due anni, ma è sempre una Folli molto simile. Al momento ci sembra che la barca navighi molto bene, e a livello di regolazioni abbiamo trovato quasi subito il giusto setting. 

Preoccupazioni?
Dobbiamo prendere la mano con queste condizioni. In tutta la settimana il vento previsto è da 18 a 20 nodi almeno. Non capita certo spesso di avere un vento così sostenuto per un lungo tempo. Ma abbiamo il vantaggio rispetto a buona parte della flotta di aver corso in Star durante tutta la stagione. Sarà comunque il caso di prenderci un po’ la mano.

Aspettative?
Ogni regata ha una sua storia. Anche noi abbiamo cercato di prepararci al meglio per questo evento. Ovviamente gli impegni e le disponibilità non ci permettono di dedicarci a tempo pieno all’attività. Abbiamo comunque fatto il possibile per la preparazione fisica. E anche i materiali sono in un buono stato di forma. 

Cosa ne pensi di questo evento?
Innanzitutto abbiamo davanti a noi la flotta olimpica ancora una volta riunita, più wild card di alto livello: tutti ragazzi giovani, soprattutto provenienti dal Finn, che sono in perfetta forma perché stanno affrontando una campagna olimpica. Anche gli ultimi arrivati hanno capacità tecniche di altissimo rango: non avranno grosse difficoltà a prendere dimestichezza con la barca. Tutti meriterebbero di essere citati. Grael ha sempre un asso nella manica, potrà veramente sorprenderci. Lo stesso vale per Scheidt: anche si sta dedicando al Laser, è il campione in carica delle SSL Finals. Kusznierewicz invece rompe gli schemi: meno va in barca e migliori sono i risultati in gara!

Come vivi la tua prima posizione nella ranking list?
Me la sono sudata. Nel 2013 ero partito un po’ basso e ho faticato per arrivare a far parte della flotta ammesso alla finale. Poi l’anno scorso, proprio in questo evento che vale più punti di tutti gli altri, abbiamo iniziato benissimo, con le prime vittorie della serie, e abbiamo raggiunto l’ultima prova con soli quattro partecipanti. 
L’impegno è proseguito: abbiamo continuato a navigare e a ottenere risultati e ci stiamo divertendo ancora.  Tuttavia essere il numero può anche essere uno svantaggio, perché gli altri ti guardano. Siamo tenuti in maggior considerazione e tutti sanno che abbiamo una buona velocità. Sarà motivo in più per dare il massimo.

Una crescita condivisa con un prodiere esperto...
Sergio [Lambertenghi] non aveva molto da crescere, aveva già una grande esperienza. Ma forse non aveva mai incontrato un timoniere che potesse portarlo a un livello così alto. Era un “brutto anatroccolo”, che si è trasformato in “cigno”. Bisogna riconoscere che ha sostenuto bene tutti i carichi di lavoro e gli impegni che ci siamo prefissati per risalire nella ranking e far parte di nuovo della flotta di questa gran finale. Complessivamente, siamo andati oltre le aspettative. Abbiamo sfiorato il titolo mondiale a luglio, abbiamo vinto l’Eastern Hemisphere in Svizzera e adesso siamo di nuovo qui, sempre ambiziosi e affamati di risultati…

 


01/12/2014 16:53:00 © riproduzione riservata






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