Al rilevamento delle posizioni delle 1300 UTC (le 14 in Italia) la barca guidata dall'olandese Simeon Tienpont, AkzoNobel risultava in prima posizione perché su una traiettoria a circa 70 miglia ad est della flotta, la posizione teoricamente meno distante dalla linea del traguardo di Città del Capo. Tuttavia, pur essendo tecnicamente in prima posizione in termini di distanza all’arrivo, la mossa appare come una scommessa da part di Tienpont e del suo navigatore, il britannico Jules Salter.
Posizionandosi a est della flotta hanno ridotto il numero di miglia che devono in effetti percorrere, ma il rischio potrebbe essere quello di trovarsi in una zona di vento più leggero. A confronto i team più vicini alla costa brasiliana, ossia Dongfeng Race Team, MAPFRE, Team Brunel e i più occidentali di tutti, i danesi/americani di Vestas 11th Hour Racing, hanno più chance di entrare prima nel flusso di vento che si sta formando a circa 500 miglia più a sud e che potrebbe portarli più velocemente verso il loro obiettivo.
Un’interessante video intervista a Maciel Cicchetti in italiano in cui spiega la situazione a questo link. “Sono state 48 ore molto intense, abbiamo lottato con Vestas, eravamo cinque miglia dietro e siamo riusciti a sorpassarli. Manca ancora tanto alla fine della tappa, vuol dire poco, però per noi è importante per il morale. Fino a questo momento la tappa è stata molto veloce e a vedere le previsioni meteo sembra che la seconda parte sarà ancora più veloce. Faremo delle belle planate e delle belle velocità da qui fino a Cape Town.” Ha detto l’italo/argentino di Team Brunel.
Simeon Tienpont in un collegamento in diretta con la sede della regata ad Alicante ha dichiarato che AkzoNobel sperava di guadagnare bei prossimi giorni grazie a un salto di vento che potrebbe farli navigare con prua verso Città del Capo. “Nei prossimi giorni ci sarà un salto, darà buono, quindi tutti si riavvicineranno.” Ha detto l’orange. “Siamo stati più interni e abbiamo recuperato un po’ di miglia. Ora siamo in una posizione migliore rispetto ai leader. Cercheremo di stare ancora interni e di recuperare ancora strada, se ce la faremo.”
Per contro, Mark Towill da bordo di Vestas 11th Hour Racing ha dichiarato che, tenendosi più a ovest degli avversari, il team sperava di posporre l’inevitabile strambata per togliersi da un’area di alta pressione e, quindi, di avere aria più fresca. “Ovviamente siamo un po’ più vicini alla costa e più lontani dall’alta pressione.” Ha aggiunto. “Le prossime 18 ore saranno importanti, ma noi siamo ottimisti circa la nostra posizione. Speriamo che tenendoci un po’ più lontani dall’alta potremo strambare più tardi e guadagnare terreno. Vedremo che succederà.”
Sebbene la cartografia dica il contrario, Dongfeng è probabile rimanga in prima posizione, tallonato in seconda dagli spagnoli di MAPFRE A bordo della barca iberica non si è risparmiato nulla per rimanere vicina a Dongfeng, pur tenendo a bada gli attaccanti Brunel e Vestas. “Quando hai delle barche vicine devi stare più attento perché se ti rilassi anche solo un attimo ti possono riprendere, e quelli davanti possono fuggire via.” Ha spiegato il prodiere e boat captain Antonio 'Neti' Cuervas-Mons. “E’ molto importante stare concentrati, ecco perché siamo cos' attenti alle posizioni che arrivano ogni sei ore, per continuare a spingere. Non vogliamo perdere un metro.”
Alle spalle dei battistrada, Turn the Tide on Plastic e Team Sun Hung Kai/Scallywag continuano il loro duello, con i secondi che hanno ridotto il distacco a sole due miglia. “Siamo stati colpiti da una nuvola infernale, e poi abbiamo visto uscire Scallywag,” Ha detto la skipper di Turn the Tide Dee Caffari. “Adesso sono due miglia dietro, non è proprio quello che volevamo. E’ come essere di nuovo nei Doldrum.”
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