venerdí, 29 marzo 2024

VENDEE GLOBE

In vista del Vendée Globe anche Maitre CoQ si converte ai foil

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redazione

Spuntano i foil anche a Maitre CoQ, l’Imoca 60 di Jérémie Beyou che ha preso la decisione di portare il suo scafo in cantiere e dotarlo delle prodigiose appendici in vista del Vendée Globe. Dopo la Transat Jacques Vabre è stato possibile valutare sia i pro sia i contro di questa soluzione e, soprattutto, analizzare gli errori commessi in quella che potremmo già chiamare una “prima generazione” e correggerli.

Maitre CoQ entrerà nel cantiere CDK a Port-la-Foret il 25 novembre. Jérémie Beyou e Philippe Legros, responsabile del progetto, sono convinti della bontà della loro scelta e hanno chiesto la collaborazione di Nick Holroyd, designer neozelandese con grande esperienza sui foil fatta in America’s Cup.

Insomma il fatto che la TJV l’abbia vinta un’imbarcazione senza foil non li ha affatto dissuasi.Per Philippe Legros, al contrario, il secondo posto di Banque Populaire VIII raggiunto in quelle condizioni meteo è stato illuminante sulla bontà della soluzione. “Dopo aver navigato con il freno a mano tirato quando imperversavano le forti perturbazioni nel Golfo di Guascogna, non appena hanno potuto utilizzare i foil sono passati da un ritardo di 40 miglia ad un vantaggio di 35 miglia al passaggio del pot au noir. La barca con i foil ha una capacità di accelerazione impressionante. Se la corsa si fosse svolta tra un anno Banque Populaire sarebbe arrivata prima con un gran vantaggio. In vista del Vendée Globe abbiamo scelto di migliorare ancora Maitre CoQ. D’altronde alle andature portanti la differenza di velocità con i foil è di circa tre nodi e il Vendée Globe è una corsa che è fatta per gran parte a queste andature”.

Vincere è l’unico obiettivo che conta veramente per Jeremie Beyou, che non ha dubbi sulla modifica:”Ci stiamo lavorando sopra da qualche mese. Abbiamo cominciato a fare un programma di precisione per stimare la velocità della barca nella configurazione attuale e con le varie configurazioni possibili con i foil. Questo programma lo abbiamo fatto girare su varie rotte intorno al mondo e i risultati non hanno fatto altro che confermare quanto pensavamo, ossia che la barca impiega meno tempo a fare il giro del mondo se ha i foil. In alcuni test la differenza è stata anche di cinque giorni. E poi se ad agosto potevamo avere qualche perplessità, dopo l’estate, una volta che abbiamo visto le nuove barche in acqua e i loro progressi, non abbiamo avuto più dubbi”.  


24/11/2015 00:17:00 © riproduzione riservata






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